In merito ad alcune affermazioni diffuse da Adico (Associazione difesa consumatori), i competenti uffici della Regione sottolineano, in una nota, che queste omettono di considerare che le cartelle di pagamento relative alla Tassa Auto emesse dalla Regione del Veneto e consegnate in questi giorni da Equitalia fanno tutte riferimento ad avvisi di accertamento che sono stati correttamente notificati agli interessati entro i termini (3 anni). Non vanno quindi confusi i cittadini-contribuenti con affermazioni sulla regolarità di queste richieste di pagamento, che vanno inoltre a denigrare il lavoro degli uffici regionali che operano con la massima trasparenza, correttezza e serietà. Far pagare a tutti il dovuto non è un compito facile. Questo non vuole dire che non si possano commettere degli errori – precisano gli stessi uffici – ma neppure che la Regione del Veneto notifica cartelle a destra e a manca, solo per far “cassa”, senza tener conto della prescrizione dei termini dei 3 anni. Va ribadito infatti che questi termini riguardano la notifica degli avvisi di accertamento che sta a monte delle cartelle di pagamento. In Regione – assicurano gli uffici – si iscrivono a ruolo solo i bolli non pagati e per i quali è stato emesso un avviso di accertamento, regolarmente notificato. A monte delle cartelle, almeno in Veneto, si notificano sempre gli appositi avvisi di accertamento. Se qualche contribuente non ne ha volutamente tenuto conto o non era in casa per ricevere l’avviso di accertamento con raccomandata da Poste Italiane e non si è neppure presentato all’ufficio postale per ritiralo successivamente, come indicato nell’avviso di giacenza, la Regione del Veneto – concludono gli uffici – ha il dovere di procedere all’emissione della cartella di pagamento. Non farlo sarebbe ingiusto nei confronti di chi ha pagato regolarmente, oltre che illegittimo.

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