Durante il suo intervento all’assemblea degli azionisti di Veneto Banca, l’amministratore delegato Cristiano Carrus (foto), ha ricordato che nel primo punto del piano industriale c’è la fusione con PopVicenza ed ha sostenuto come questa procedura è “oggetto di continue serrate interlocuzioni con le autorità di vigilanza europea, Bce, Dg Comp, Banca d’Italia e Governo”. Carrus ha evidenziato che si tratta di una “operazione non facile poiché comprende una grande iniezione di capitale che al momento può essere solo data dallo Stato, non essendoci soci privati interessati ad investire”. All’assemblea di Veneto Banca 114 sono stati i soci presenti detentori di 9,8 miliardi di azioni, per un totale del 97,65% del capitale sociale. “La sovrapposizione ha impedito per esempio aall’ad Viola di PopVicenza di esser qui a spiegare la fusione ai soci, come sarebbe stato giusto”, così ha detto l’avvocato Riccardo Rocca. Carrus ha riassunto i prossimi passi, dopo il prologo della vendita del 25,5% di Banca Consulia a Capital Shuttle per 13,5 milioni, comunicata dopo l’assemblea. E’ stato previsto che a metà maggio sarà dato il via libera Ue sull’aumento di capitale: “i tempi saranno veramente molto brevi, aprile è stato molto intenso” – ha detto Carrus. Al riguardo della vendita dei 4,5 miliardi di euro lordi di sofferenze: “speriamo di non averle più in bilancio nel 2017. E abbiamo già dedicato una task force di 60 colleghi ai recuperi. La cessione è una operazione molto grossa, riguarda entrambe le banche: è nel piano industriale combinato”. L’assemblea ha approvato il bilancio 2016, a villa Spineda di Venegazzù di Volpago del Montello (Treviso), forse già l’ultima ordinaria. Il rappresentante di Atlante, Marco Dell’Antonia, con il suo 97,6% delle azioni, ha confermato come il fondo non farà l’aumento di capitale. I due bilanci di Veneto Banca e PopVicenza, si sono chiusi a Montebelluna, con perdite di 1,5 miliardi, e a Vicenza di 1,9. Sul versante delle critiche, per l’avv. Rocca: “La sovrapposizione ha impedito per esempio all’AD Viola di esser qui a spiegare la fusione ai soci, come sarebbe stato giusto”. Carrus ha riassunto i prossimi passi, dopo il prologo della vendita del 25,5% di Banca Consulia a Capital Shuttle per 13,5 milioni, comunicata dopo l’assemblea. Si parte per avere a metà maggio il via libera Ue sull’aumento di capitale: “I tempi saranno veramente molto brevi, aprile è stato molto intenso” – ha detto Carrus. Poi, sulla vendita dei 4,5 miliardi di euro lordi di sofferenze: «Speriamo di non averle più in bilancio nel 2017. E abbiamo già dedicato una task force di 60 colleghi ai recuperi. La cessione è operazione molto grossa, riguarda entrambe le banche: è nel piano industriale combinato”. Carrus ha affermato inoltre che i reclami sulle azioni sono saliti a 6.800. Il presidente Massimo Lanza ha dichiarato che la notifica dell’azione di responsabilità “è questione di settimane e altrettanto faremo per istruire azioni verso i terzi. Il regolamento per il fondo soci disagiati sarà pronto a giorni. E fatemi ringraziare Atlante: senza, la banca a quest’ora era al cimitero». Carrus ha poi tentato di capitalizzare alcuni segnali, oltre un bilancio 2016 ancora superblack, con rettifiche sui crediti per 1,2 miliardi, 4,3 miliardi di raccolta diretta persi, al pari di 3,4 di impieghi e ricavi scesi del 35%, da un miliardo a 700 milioni: “è stato perso solo il 5% di clienti (circa 20 mila, ndr), ma non nella quantità registrata per masse e volumi. Così come i 240 milioni versati nei conti correnti di chi ha aderito all’offerta di transazione è rimasta lì, non si sono registrate fughe”.

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