A distanza di quasi 50 anni, si può finalmente annunciare la rinascita della via della seta in Veneto. I bachi dopo mezzo secolo hanno ripreso a filare e per assistere a questo miracolo dal vivo ed approfondire i tanti temi legati a questa pratica che sta appassionando i giovani agricoltori, Donne Impresa della Coldiretti ha organizzato nell’ex filanda di Mogliano (Treviso) un convegno il 6 marzo (h 15.00). Approfittando di questi esempi di architettura industriale che hanno fatto la storia grazie soprattutto al contributo femminile, le coltivatrici di Coldiretti hanno riunito gli esperti del settore collegandoli tra loro attraverso il filo della bellezza: elemento che accomuna l’equilibrio naturale, il paesaggio, la riscoperta di un mestiere, l’arte e la campagna. “Rispondiamo ad una richiesta impellente di materia prima di qualità. In questo senso abbiamo sollecitazioni dall’industria tessile e dai laboratori artigianali – spiega Franca Castellani presidente delle agricoltrici di Coldiretti Veneto – Donne Impresa raccoglie questa ennesima sfida non con spirito nostalgico ma con rinnovato entusiasmo. In questo progetto, che mettiamo a disposizione delle altre categorie professionali, delle scuole, delle istituzioni  c’è tutta la forza dei contenuti e una sicura prospettiva occupazionale”. Al tavolo, dopo l’introduzione ai lavori di Pietro Piccioni direttore di Coldiretti Veneto, siederanno Giorgio Piazza presidente regionale di Coldiretti,  Silvia Cappellozza responsabile Cra sezione di Padova, Bruno Barel docente di diritto pubblico, Giampietro Zonta orafo artigiano, Tiziana Martire presidente della cooperativa sociale “Cantiere della Provvidenza”. Interverrà Serena Pellegrino prima firmataria della modifica costituzionale per riconoscere la bellezza al primo articolo della Costituzione e Clodovaldo Ruffato presidente del Consiglio Veneto che patrocina l’evento. I lavori saranno moderati dalla giornalista Laura Simeoni. Con l’occasione saranno esposti e illustrati da Massimiliano De Marchi e Ilario Tartaglia strumenti ed attrezzi senza età impiegati nella gelsibachicoltura e nelle filande. Si potranno poi ammirare in controluce le opere della collezione privata del Maestro Lucio Andrich artista poliedrico che ha disegnato e ricamato migliaia di pezzi di seta ora custodite dal nipote nella “fattoria museo” all’isola di  Torcello.

 

 

 

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