Giornata di studi sulle tecniche artistiche in Italia tra Otto e Novecento il 22 marzo, (h 10:00-18:00) a Palazzo Fortuny di Venezia. Ingresso gratuito su invito fino ad esaurimento dei posti. L’incontro, organizzato dalla Fondazione Musei Civici di Venezia – Museo Fortuny in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari, intende indagare, spiega una nota, uno dei periodi più complessi e affascinanti per la storia delle tecniche artistiche e il mondo dell’arte, nel nostro paese e in Europa. Tra Otto e Novecento le tecniche artistiche e il mondo dell’arte subiscono straordinarie trasformazioni: accanto ad artisti che proseguono nell’impiego di pratiche pittoriche acquisite negli studi accademici nel corso prima metà dell’Ottocento, ve ne sono altri che sperimentano i nuovi prodotti dell’industria, e altri ancora che propugnano il ritorno alle tecniche antiche (tempera, encausto, affresco). Un panorama magmatico, in Italia influenzato anche delle coeve discussioni in Francia, Inghilterra e Germania, dibattiti che gli artisti italiani conoscono e a cui talvolta partecipano direttamente. Il convegno prevede la presentazione di inedite ricerche su diversi pittori italiani dell’epoca – Previati, Depero, Mancini, Michetti, De Maria; Cadorin, Favai, Laurenti, Fortuny, De Carolis, Costa, Ferrazzi, Ripari – la cui pratica pittorica è stata indagata attraverso analisi scientifiche, tecniche documentarie e storico-artistiche. Studio interdisciplinare dunque, non facile, ma che negli ultimi anni ha dimostrato essere uno dei più proficui metodi d’indagine per le opere d’arte. Interverranno al symposium studiosi di diverse Università e istituti di ricerca d’Italia – Paolo Bensi dell’Univer.di Genova; Gianluca Poldi dell’Università di Bergamo; Giuseppina Perusini dell’ateneo di Udine; Simona Rinaldi dell’Università della Tuscia; Francesca Izzo, Cecilia Zanin e Teresa Perusini di Ca’ Foscari; Giovanni Soccol dell’Accademia di Belle Arti di Venezia; Sandro Baroni e Mario Amedeo Lazzari della Fondazione Maimeri; Maria Pia Riccardi dell’Università di Pavia; Fabio Frezzato di CSG Palladio di Vicenza; Letizia Amadori dell’Università di Urbino. Un incontro sulla tecnica artistica in Italia a cavallo tra i due ultimi secoli non poteva avere sede più rappresentativa di Palazzo Fortuny, un tempo studio e dimora del poliedrico artista Mariano Fortuny y Madrazo, genio multiforme che brevettò e commercializzò negli anni Trenta del Novecento le “Tempere Fortuny”, frutto di un felice connubio tra sperimentazione, profonda conoscenza della tradizione pittorica veneta e delle contemporanee ricerche internazionali, nonché di un innovativo ed imprenditoriale approccio al mondo dell’arte. (foto palazzo Fortuny).

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