L’Abbazia di Nonantola (Modena) è stata al centro, per oltre un decennio, di un importante progetto archeologico dell’Università Ca’ Foscari che ha preso il via nel 2001 sotto la direzione scientifica del Prof. Sauro Gelichi e si è concluso nel 2018 con il convegno internazionale “Nonantola e l’archeologia dei monasteri altomedievali in Europa: vecchie questioni, nuove ricerche” e con la presentazione del volume “Nonantola 6. Monaci e contadini, abati e re”. Il progetto, definito complesso e articolato, ha indagato non soltanto lo spazio fisico dell’abbazia e delle pertinenze monastiche, ma l’intero borgo con le sue differenti fasi di sviluppo durante l’età medievale. Esso è stato sostenuto dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Proprio gli studi dell’Università di Ca’ Foscari sono stati ritenuti fondamentali per divulgare i risultati scientifici emersi dagli scavi del monastero di S. Silvestro e per promuovere e diffondere la conoscenza di questa magnifica abbazia, uno dei maggiori complessi benedettini presenti sul territorio nazionale e uno dei cenobi più celebri dell’Europa medievale che vanta legami persino con Carlo Magno (che in due diverse circostanze fu rappresentato, da due abati del monastero, in una ambasciata presso la corte dell’imperatore bizantino a Costantinopoli).  Gli scavi archeologici del Dipartimento di Studi Umanistici (foto scavi a cura di CF) hanno contribuito a raccontare meglio la storia di questo luogo ricchissimo che si inserisce in un sistema di grandi monasteri europei. Federica Ferrarin sul magazinenews di CF ha scritto un testo di approfondimento in cui si segnalano le campagne estive di scavi con gli studenti cafoscarini che si sono concentrate su contesti di particolare rilievo (la torre dei Bolognesi e dei Modenesi, piazza Liberazione, Piazza del Pozzo, via Roma, via Marconi, il giardino abbaziale), l’analisi delle fasi costruttive degli edifici medievali presenti nel borgo, ricognizioni di superficie nel territorio di pertinenza comunale, una revisione dell’edito e della cartografia storica, uno studio dell’evoluzione paleoambientale, con particolare riferimento al corso dei fiumi, una lettura delle foto aeree e il censimento degli edifici storici rurali. In conseguenza di questi puntuali approfondimenti scientifici, Musei di Nonantola sono stati candidati al Premio Riccardo Francovich indetto dalla Società degli Archeologi Medievisti. E’ un premio rivolto ai siti e musei presenti sul territorio italiano che rappresentano esempi di buona pratica nella divulgazione e presentazione del patrimonio storico-archeologico dell’età postclassica e medievale.  L’équipe di Ca’ Foscari ha poi studiato anche diversi oggetti recuperati all’interno di una cassetta porta reliquie, che era conservata in una nicchia all’interno della chiesa abbaziale: tra questi un tessuto costantinopolitano del IX secolo e alcune piccole cassette, sempre porta reliquie, databili all’alto-medioevo.

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