Va a Laura Tramonte, dell’Università di Trento, per la sua tesi sulla rimozione biologica dell’azoto nelle acque reflue, il Premio Etra indetto dalla multiutility per valorizzare la ricerca in tema di tutela ambientale e salvaguardia del territorio. Un premio che in questa edizione ha visto la presentazione di tesi dal grande valore scientifico, al punto che la commissione giudicatrice, presieduta da Cesare Dosi, docente all’Università di Padova, ha voluto conferire anche due menzioni speciali: a Irene Amoruso (Università di Padova) e a Raffaele Corleto (Università di Bologna) (nella foto). Il bando, giunto alla sua quarta edizione, è rivolto a universitari provenienti da corsi di laurea magistrale e di dottorato, e promuove lo sviluppo di tecnologie innovative per la gestione del ciclo idrico e dei rifiuti e soluzioni per lo sfruttamento di energie alternative. «L’idea è quella di dare evidenza e incoraggiare tesi sperimentali che siano coerenti con le attività svolte da Etra e presentino delle prospettive di applicazione concreta. – ha sottolineato il presidente del Consiglio di sorveglianza di Etra, Andrea Levorato – La speranza è di veder moltiplicarsi iniziative come l’istituzione del Premio Etra, che incoraggino una ricerca universitaria a beneficio del territorio, tesa a un continuo miglioramento dello stile di vita di chi ci vive». Laura Tramonte ha partecipato con uno studio sperimentale di un processo innovativo per la rimozione biologica dell’azoto delle acque reflue basato sul ciclo dello zolfo. Menzione speciale è stata conferita a Irene Amoruso per la sua tesi su salute pubblica e patogeni emergenti idrotrasmessi;  altra menzione speciale a Raffaele Corleto per la tesi:dal biogas aò biometano, analisi tecnico-economica di una applicazione su scala reale e prospettive di sviluppo. Studio di fattibilità per l’impianto di digestione anaerobica di Etra.

 

 

 

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