La Provincia di Padova ha svolto un’intensa attività di vigilanza e controllo in materia agrituristica in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e Gdf. I risultati sono stati presentati dal Consigliere delegato all’Agricoltura e Polizia provinciale della Provincia di Padova Vincenzo Gottardo e dal dirigente del Corpo Forestale dello Stato di Padova Daniela Famiglietti (nella foto). “Queste verifiche – ha spiegato Gottardo – non hanno volontà di repressione, ma si propongono di fare un’azione di controllo e sorveglianza per verificare il rispetto dei requisiti che regolano le aziende agrituristiche. Lo dimostra anche il fatto che i controlli sono stati preceduti da un’intensa attività di informazione agli operatori perché riteniamo che queste strutture debbano garantire la qualità e la tutela delle tipicità del territorio, a salvaguardia del consumatore. In tutto sono state prese in esame, con sopralluoghi o in base a verifiche documentali, 139 attività anche grazie all’aiuto del Corpo Forestale dello Stato con il quale abbiamo da tempo avviato una proficua collaborazione. Tutto sommato, possiamo dire che gli agriturismi del territorio provinciale di Padova sono in linea con le normative e i requisiti vigenti”. La Provincia di Padova esegue i controlli in base all’articolo 26 della Legge Regionale 28 del 2012 che stabilisce un esame a campione (nel limite minimo del 20%) delle attività turistiche connesse al settore primario e iscritte nei relativi elenchi per ciascun anno. Al 31 maggio 2016 le aziende agrituristiche attive nel territorio provinciale sono risultate 221 di cui 89 nei Colli e 62 nella Bassa padovana che hanno la quota maggiore di esercizi presenti. Vo’ è il Comune con più agriturismi (20), seguono Teolo (16), Cinto Euganeo (12) e Baone (11). Il settore comprende anche le fattorie didattiche (54 attive e riconosciute in tutta la provincia) e 3 aziende che si occupano di turismo rurale (di cui 2 attive).
Le 139 verifiche eseguite hanno riguardato, in particolare, il rispetto dei requisiti (11), la vigilanza sullo svolgimento delle attività (14), controlli sulla pubblicizzazione (36), sulle scia (20) e sulle scadenze dei termini (58). Sono state diffidate 4 aziende principalmente per somministrazione o detenzione di pietanze e prodotti vietati, per mancato rispetto delle percentuali dei prodotti aziendali, per utilizzazione di luoghi con finalità diverse e per irregolarità nella documentazione fiscale rilasciata al cliente. In altri 3 casi sono stati avviati procedimenti di regolarizzazione per il rispetto dei requisiti. Ci sono state 4 sanzioni per il superamento della quota prodotto, 2 per il superamento dei posti letto, 2 per mancata presenza del cartellino prezzi per alloggio. Altre 9 diffide amministrative sono arrivate per violazioni sanabili in materia di somministrazione degli alimenti, 8 per pubblicità di attività difformi rispetto a quelle autorizzate e 49 dichiarazioni di decadenza per termini di inizio attività scaduti. Infine, 9 procedure sono state avviate per la decadenza in relazione ai termini di inizio attività. “Gli agriturismi – ha detto la dirigente della Forestale Famiglietti – sono gli ambasciatori delle specificità e della tipicità del territorio. Eseguire i controlli significa anche sostenere gli imprenditori che, con grande sforzo e sacrificio, esercitano la loro attività nel rispetto delle leggi. Come Corpo Forestale dello Stato siamo sempre più chiamati a vigilare anche sulla sicurezza agroalimentare, ambientale e per tutelare le produzioni legate al territorio, il made in Italy e la produzione di cibi sani in ambienti sani. Le procedure di controllo sono lunghe e complesse, ma noi continueremo con l’attenzione di sempre”. Sono state segnalate 6 aziende ai Comuni, 3 alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Entrate, 2 al Corpo Forestale dello Stato, 1 all’Inps e alla Direzione territoriale del Lavoro, 1 all’Ulss e allo Spisal, 53 all’Avepa.

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