Campioni di minerali, cristalli e pietre dure da tutto il mondo, insieme a fossili che raccontano l’evoluzione delle forme di vita sulla terra, tornano Veronafiere dal 22 al 24 maggio per la 54/ma edizione di Verona Mineral Show. Quest’anno, appassionati e visitatori possono trovare anche un vero “Jurassic Park”, con giganteschi modelli di dinosauri, o provare a scheggiare la selce e modellare l’argilla all’interno della riproduzione di un insediamento del Neolitico. Verona Mineral Show-Geo Business (www.veronamineralshow.com), il primo dei due appuntamenti fieristici annuali a Verona con i mondi della mineralogia e della paleontologia, rappresenta la più importante rassegna di settore in Italia e la terza in Europa per dimensioni e numero di presenze, con oltre 250 espositori da 33 nazioni. Da questa edizione, la manifestazione è organizzata direttamente da Veronafiere, grazie al passaggio di consegne da parte della Project e Consulting Srl e dell’Associazione Geologica Mineralogica Veronese, con la cessione ventennale dei marchi Geo Business e Geo Shop. «L’obiettivo è far crescere ancora l’evento, superando in prospettiva i 15mila visitatori, e aumentare il tasso di internazionalità delle presenze grazie, grazie alla nostra esperienza nel campo delle fiere consumer» ha dichiarato Damiano Berzacola, vicepresidente di Veronafiere, presentando questa mattina Verona Mineral Show, insieme ad Amleto Longhi, presidente dell’Associazione Geologica Mineralogica Veronese, e a Franco Bressan, professore dell’Università di Verona. Mondo dei minerali, didattica e workshop. Nei padiglioni 11 e 12, sono protagonisti migliaia di minerali, cristalli e geodi di ogni forma e colore, estratti da ogni parte del mondo, così come gemme, pietre dure e preziose, valorizzate da manufatti di gioielleria e bigiotteria in vendita agli stand. Numerose le attività didattiche e interattive in programma nei tre giorni di fiera. Nel padiglione 11, vanno in scena i corsi gratuiti di taglio, sfaccettatura e lucidatura delle pietre preziose tenuti dagli artigiani del laboratorio Gemmarum Lapidator di Trento. Sul fronte della formazione sono impegnati anche il Museo Civico di Verona e gli allievi dell’Università di Urbino, pronti a spiegare i misteri geologici del pianeta. L’Associazione cercatori d’oro della valle del Ticino pavese è a disposizione del pubblico per mostrare come estrarre l’oro dai depositi alluvionali dei nostri fiumi e torrenti, mentre il Museo di Vignola-Falesina ricostruisce la storia delle celebri miniere in provincia di Trento. Grande spazio, poi, all’altra metà dell’esposizione, con i fossili, i dinosauri e la preistoria. Un viaggio nel tempo che parte dai reperti della “pesciara” di Bolca, con la ricostruzione della famosa cava sui monti Lessini a cura della famiglia Cerato. Qui, armati di scalpello e martello, visitatori grandi e piccoli possono rivestire i panni del paleontologo, divertendosi a cercare i fossili scavando tra le lastre di un deposito di calcare, oppure a scovare i denti di squalo nascosti nella sabbia. Novità di questa edizione è l’attenzione dedicata ai grandi rettili estinti milioni di anni fa che “rivivono” a Verona Mineral Show nei giganteschi modelli, alcuni alti più di tre metri, esposti nel padiglione 12. Dai mastodonti del Giurassico, si passa quindi alle raccolte di insetti preistorici, inglobati nell’ambra. Infine, grazie ai Musei Preistorico-Paleontologico di Sant’Anna d’Alfaedo e al Museo geo-Paleontologico di Camposilvano, si può provare una vera esperienza di vita primitiva, partecipando ai laboratori didattici in una ricostruzione di accampamento dell’età della pietra.

 

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