I mercati finanziari hanno accolto con favore la commessa della Russia alla Danieli di Buttrio (Udine). Per gli analisti la Russia ha ripreso, anche con decisione, la sua attività nella siderurgia. Il complesso è previsto nel 2019 e sarà realizzato a Stary Oskol; il primo lotto previsto per il quarto trimestre. La notizia della commessa è stata data dalla Danieli; il vertice aziendale ha riferito di aver ricevuto da parte di Oskol Electrometalurgical Kombinat (OEMK) una nuova commessa per la fornitura di un nuovo complesso di trattamento termico per la lavorazione di barre laminate a caldo per applicazioni di ingegneria meccanica. La soc.friulana è leader a livello mondiale nella produzione di impianti siderurgici, con particolare distacco nel settore dei prodotti lunghi, del cui mercato mondiale detiene oltre il 90% di quota. La Società è fondata nel 1914 quando i fratelli Mario e Timo Danieli, originari della Valsugana, acquisiscono a Brescia le Acciaierie Angelini, tra le prime aziende italiane ad utilizzare forni elettrici ad arco per produrre l’acciaio. Dopo la prima guerra mondiale i due fratelli si separano e nel 1929 Mario trasferisce a Buttrio la produzione di attrezzature per la lavorazione d’acciaio e macchine ausiliarie per gli impianti di laminazione. Nel secondo dopoguerra la società, guidata dal figlio di Mario, Luigi, e denominata Danieli & C, compie una scelta decisiva concentrandosi nella produzione di macchine per l’industria siderurgica. Tra i successi aziendali del 1976 la progettazione e la realizzazione di un’acciaieria da 500 mila tonnellate a Brandeburgo, nella Germania Est, battendo i tedeschi della Krupp con un’offerta di solo il 3% inferiore. Una commessa che per la Danieli ha voluto dire circa 200 miliardi delle vecchie lire. Poi, l’azienda è arrivata ad essere una multinazionale.

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