Assemblea ordinaria degli azionisti della Banca Popolare di Vicenza, presieduta da Gianni Mion, cui hanno partecipato fino ad un massimo di 325 azionisti, in rappresentanza del 99,34% del capitale sociale. L’Assemblea ha approvato con il 99,99% dei voti espressi, il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2016, comprendente la relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione, la relazione del Collegio Sindacale e quella della Società di Revisione PriceWaterhouseCoopers. Il bilancio di esercizio 2016 si è chiuso con una perdita di esercizio di euro 1.901.705.146 di euro, che l’Assemblea ha deliberato di coprire mediante l’utilizzo della riserva sovrapprezzi di emissione. E’ quanto informa una nota dell’istituto berico. L’Assemblea ha inoltre approvato con il 99,99% dei voti espressi, la proposta di riduzione del numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione, per il restante periodo del mandato in corso, da undici a nove membri. Alla luce delle diversificate professionalità già presenti all’interno del Consiglio di Amministrazione, nonchè tenuto conto del particolare momento che sta attraversando la Banca – anche in un’ottica di contenimento dei costi – non si è proceduto alla sostituzione dei due Consiglieri dimissionari. La riduzione a nove membri del Consiglio di Amministrazione non incide sull’adeguatezza o sul corretto funzionamento del Consiglio medesimo (tenuto conto dell’impegno richiesto per lo svolgimento delle funzioni attribuite a tale organo), nè sul funzionamento dei Comitati endoconsiliari, risultando coerente con l’attuale contesto in cui opera la Banca e con il prossimo futuro della stessa, inclusa la prospettata operazione di fusione con Veneto Banca. L’Assemblea ha altresì, con il 99,99% dei voti espressi, nominato Consigliere di Amministrazione Fabrizio Viola, in precedenza cooptato dal Consiglio di Amministrazione, il quale resterà in carica fino all’Assemblea per l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2018. L’Assemblea ha autorizzato Viola, ai sensi dell’art. 2390 del codice civile, ad assumere altri incarichi, essendo egli anche amministratore di Veneto Banca. In ottemperanza alle Disposizioni di Vigilanza, l’Assemblea ha infine approvato con il 99,99% dei voti espressi, (i) le nuove politiche di remunerazione e incentivazione per il 2017 (ii) i criteri e i limiti per la determinazione del compenso in caso di risoluzione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica proposti con il documento delle politiche retributive del 2017 e descritti nella Parte Quarta del documento “Politiche e Prassi di Remunerazione e Incentivazione del Gruppo Banca Popolare di Vicenza”, redatto ai sensi delle disposizioni vigenti e pubblicato sul sito internet della Banca (www.popolaredivicenza.it). Le nuove politiche di remunerazione del Gruppo Banca Popolare di Vicenza per il 2017, redatte nel rispetto della normativa vigente e coerentemente con le linee guida definite ed approvate dal Consiglio di Amministrazione nel mese di marzo 2017, tengono conto delle indicazioni fornite dalla BCE e prevedono: (i) il contenimento dei costi del lavoro e (ii) l’applicazione di una politica prudente e lungimirante finalizzata al mantenimento di una solida base patrimoniale. A seguito di specifici interventi di alcuni soci, è stato proposto all’Assemblea degli azionisti di autorizzare l’azione di responsabilità nei confronti di coloro che hanno ricoperto il ruolo di amministratore o sindaco nel corso dell’esercizio 2016 sotto la Presidenza di Stefano Dolcetta Capuzzo e con Amministratore Delegato Francesco Iorio, sino quindi al rinnovo del Consiglio di Amministrazione avvenuto con effetto dal 13 luglio 2016, con riferimento ad eventuali atti illeciti riflessi nel Bilancio al 31 dicembre 2016. La proposta è stata respinta dall’Assemblea, avendo registrato il 99,99% di voti contrari. La Banca Popolare di Vicenza, fondata a Vicenza nel 1866 come prima banca popolare del Veneto, è la Capogruppo dell’omonimo Gruppo bancario che rappresenta oggi l’undicesima realtà bancaria in Italia per totale attivo, con una quota di mercato dell’1,7% come numero di sportelli. La rete distributiva del Gruppo è costituita da 541 punti vendita (tra filiali, negozi finanziari e punti private) posizionati in 16 regioni italiane, con un forte radicamento nel Veneto e in tutto il Nord Est.

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