la barbabietola da zucchero ha uno stabiliemnto in Veneto di lavorazione: è a Campolongo

“L’abolizione delle quote dello zucchero a livello europeo ha provocato un inevitabile calo del prezzo, per cui non si può più applicare una politica di routine ma si devono immaginare strategie innovative per assecondare il lavoro dei bieticoltori”. Coldiretti Veneto non si rassegna alla crisi del comparto bieticolo-saccarifero e in occasione dell’incontro organizzato con l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan ha studiato un piano di intervento triennale per tutelare quei 12 mila ettari (dei 36 mila a livello nazionale) coltivati in Veneto. I produttori di Rovigo, Venezia e Padova le province dove si concentrano le coltivazioni consegnano allo stabilimento di Pontelongo (Padova) ben 700 mila tonnellate di prodotto per un valore di 32 milioni di euro, a cui si aggiunge tutto l’indotto generato dalla filiera. Guardando al comparto, essendo la bietola una coltura da rinnovo, la proposta di Coldiretti è quella di rafforzare il suo inserimento nella rotazione agraria, al fine di sfruttare gli effetti benefici sulla fertilità del terreno. Con questo approccio sistemico gli agricoltori possono adottare pratiche di coltivazione più attente all’ambiente, gestendo l’uso delle risorse idriche e dei fertilizzanti, ottimizzando gli input, aderendo anche alla specifica misura agroambientale prevista dal Programma di Sviluppo Rurale. E questa la novità su cui converge anche la Regione Veneto che ha avviato un programma di ristrutturazione e sollecitato azioni mirate al Mipaf. “Si tratta di un sostegno non indifferente per superare una delicata fase di passaggio – commenta Coldiretti – . Gli operatori sono pronti alle nuove sfide se si tratta di non perdere un patrimonio storico che continua a fare grande il Nord Est in termini di capacità imprenditoriale, occupazione e rilevanza economica”.

 

 

 

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