Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe Confcommercio di Rimini ha, conversando con un cronista nei giorni di Ferragosto, fatto il punto sugli oggetti dimenticati dai bagnanti in spiaggia che, per buona organizzazione, vengono restituiti all’ 80 per cento dei casi ai rispettivi proprietari, sulla base delle loro segnalazioni-denunce. Quali dunque gli effetti personali dimenticati sotto l’ombrellone? “Al primo posto ci sono in generale gli occhiali da sole o quelli da vista tra gli oggetti che i nostri clienti dimenticano – secondo Capacchione – seguono il costume da bagno, la crema solare, l’asciugamano, le ciabatte da mare o le chiavi di casa o dell’auto. Alcuni articoli sono anche di valore come orologi, cellulari, portafogli, collane o braccialetti, tablet e portatili (per i punti balneari organizzati si ricorre ad attrezzature per cercare, sotto la sabbia, oggetti d’oro, ecc). In verità ci sono anche oggetti meno importanti che finiscono nella spazzatura differenziata, come sigarette, accendino, quotidiani, riviste e libri, oltre confezione di fazzoletti di carta; tutti gli altri a fine giornata sono raccolti in direzione in attesa che il proprietario li richieda. Tra gli oggetti ritrovati pure passeggini per bambini, ombrelli da pioggia, porta-pranzo, capi di abbigliamento, ma anche trucchi femminili e auricolari. E’ stato fatto presente, a titolo di cronaca, che i turisti italiani sono quelli più distratti, specialmente se single o over 80 mentre gli stranieri sono molto attenti non solo ai propri oggetti personali ma, soprattutto, a non lasciano nulla in spiaggia, neppure un foglio di carta (foto d’arch.subito.it). Tra gli oggetti ritrovati: passeggini per bambini, ombrelli da pioggia, porta-pranzo, vari capi di abbigliamento, ma anche trucchi femminili e auricolari. Alcuni pure curiosi come: cintura di sicurezza per cani, giacca da moto, cravatta, album fotografico e cappello da cow-boy. Volendoli stimare si tratta di beni da pochi centesimi a diverse centinaia di euro, ma spesso il valore affettivo non ha prezzo, e appena il bagnante si accorge della dimenticanza torna subito indietro. Il temporaneo abbandono di oggetti personali, in verità, avviene in ogni arenile o stabilimento balneare: dalle spiagge frilane e venete, fino a quelle romagnole, calabro e puglisi. Stessa cosa accade, come segnalato dai giornali locali, anche nelle località marine della costa del Tirreno e isole. E’ evidente che chi non restitusice l’oggetto abbandonato involontariamente commette un furto, anche qui i casi, putroppo, non sono pochi.

Lascia un commento