L’Università di Ferrara è tornata a Isernia La Pineta (Molise) per approfondire le ricerche in uno dei più antichi e ricchi siti paleoarcheologici italiani, risalente a circa 700 mila anni fa. Carlo Peretto, Professore Unife del Dipartimento di Studi Umanistici e coordinatore delle ricerche ha spiegato: “Le attività sono a pieno ritmo e si concentrano in particolare sull’esplorazione del livello più ricco di reperti, conosciuto con la sigla 3a. L’obiettivo è il recupero dei numerosi reperti litici e paleontologici appartenenti a specie animali estinte, ma anche il rilievo e la registrazione delle informazioni, ad esempio quelle relative al loro stato di conservazione, il restauro e la loro classificazione. Grazie a queste esplorazioni, che vedono impegnati studiosi italiani e stranieri, oltre a studenti, specializzandi e dottorandi di Unife, potremo pubblicare i dati in riviste qualificate e in congressi internazionali”. I risultati degli studi pregressi sul giacimento de La Pineta sono stati al centro dei lavori del Congresso mondiale di Preistoria e Protostoria, promosso dall’Unione Internazionale di Preistoria e Protostoria (membro del Council of Philosophy and Human Sciences dell’Unesco) del 4-9 giugno scorso nella sede dell’Università Paris-Sorbonne, assieme ad altre indagini svolte in giacimenti paleolitici molisani, come quello di Guado San Nicola (Monteroduni) e di Grotta Reali (Rocchetta a Volturno). In questo ambito internazionale, Carlo Peretto è stato insignito del premio per l’interdisciplinarietà, gli sviluppi delle ricerche e la ricaduta formativa ad alta valenza specialistica relativi al cantiere di scavo de La Pineta.
“In questo modo la realtà isernina acquisisce una specificità e un riconoscimento che la pone, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, ancor più al centro delle problematiche riguardanti la nostra lunga storia evolutiva” ha commentato Peretto, il quale ha aggiunto che “la qualità dei risultati ottenuti si deve a molteplici fattori che hanno creato un’ampia rete di collegamenti e di sostegni reciproci”. Oltre all’Ateneo ferrarese, la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio e al Polo Museale del Molise, fondamentali sono gli interventi e il supporto delle Istituzioni molisane, ed in particolare della Provincia di Isernia, che ha trovato il modo di garantire, anche con strutture recettive, una concretezza ed una continuità temporale delle azioni svolte. “Una continuità temporale che dura da 40 anni. Il 1978 fu l’anno della scoperta dell’insediamento; 40 anni che il 13 luglio 2018 ricorderemo qui ad Isernia con un’ampia manifestazione che a breve sarà completata nei dettagli e presentata al pubblico. Riemergeranno i ricordi che ormai sono anche racconto e storia per tutti ed in particolare per coloro che hanno vissuto questa lunga avventura”, ha concluso Peretto. (Nella foto: Peretto premiato a Parigi in compagnia di Luis Oosterbek, presidente del Council of Philosophy and Human Sciences dell’Unesco). Per info: carlo.peretto@unife.it

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