E’ tornato di estrema attualità il tema del rischio sismico in Italia dopo la recente scossa registrata giorni fa in prov. di Roma. Elisa Speronello per il Bo live, giornale web dell’ateneo di Padova, ha chiesto un parere al professor Carlo Pellegrino, direttore del dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale dell’università di Padova. “Il nostro Paese, ha detto, non è ad altissima pericolosità sismica, perché non si verificano dei terremoti con accelerazioni dell’ordine di quelle che accadono, ad esempio in Giappone, ma questo non significa che siamo fuori pericolo. La maggior parte del nostro patrimonio edilizio e infrastrutturale è estremamente vulnerabile, perché realizzata senza seguire criteri antisismici. Nel corso degli anni c’è stato un perfezionamento dei criteri di progettazione e anche una riclassificazione del nostro territorio in zone di alta, media e bassa sismicità. Per questo motivo abbiamo infrastrutture, anche pubbliche, realizzate con criteri non sismici, perché al momento della progettazione si trovavano in una zona considerata non a rischio, che ora si ritrovano situate in zone di media pericolosità, e di conseguenza non rispettano le norme attuali collegate alla progettazione antisismica. Questo è un problema piuttosto grande, che richiede l’attenzione soprattutto di chi prende le decisioni”. Ha ricordato sempre Pellegrino: “dato che non possiamo evitare che si verifichino i terremoti, potremmo occuparci dei nostri immobili e infrastrutture, stabilendo delle opportune priorità, per mettere in sicurezza tutto il territorio nazionale”.
(foto Bo live/UniPd).

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