VENEZIA 27.06.2015.FOTOATTUALITA'.BASILICA DI SAN MARCO. PRESENTAZIONE DEL RESTAURO DELLA RUOTA PAVIMENTALE DAVANTI ALL'ALTARE DELLA NICOPEIA.
Dopo la votazione alla Camera del passaggio di Sappada (Belluno) al Friuli V. Giulia, è intervenuto con una dichiarazione Roberto Ciambetti (foto), presidente del consiglio regonale del Veneto. “Un conto è la dinamica politica del dibattito svoltosi alla Camera sul caso Sappada. Un altro è il rispetto della norma. Un conto è la campagna elettorale ormai prossima in Friuli, un altro sono le conseguenze che il voto odierno determinerà avendo creato un precedente molto importante tema, questo, sollevato da alcuni deputati”. “Non entro nel merito del dibattito parlamentare, del quale ho il massimo rispetto – ha spiegato Ciambetti – un dibattito che, per altro, non ha sciolto i dubbi procedurali per cui l’atto approvato oggi rimane impugnabile. Stando ad alcuni interventi l’approvazione della Camera definisce un vulnus che determina la destabilizzazione di una serie di principi e norme. Tra chi è stato leso nelle sue prerogative il Consiglio regionale del Veneto non è esattamente l’ultimo: io ho cercato di difendere il ruolo del Consiglio indipendentemente dalle posizioni espresse dai gruppi politici. Ho svolto un ruolo istituzionale com’era mio dovere. Per quanto riguarda il rischio di un effetto domino, credo che chi alla Camera ha sollevato questa tema abbia voluto mettere in guardia l’aula: se oggi il governo del Friuli Venezia Giulia ha caldeggiato e sostenuto il passaggio di un Comune nel suo territorio sarà difficile domani negare ad altri Comuni il diritto di esercitare analoga facoltà, con le stesse modalità con cui è avvenuto questo passaggio, ad iniziare dal mancato parere espresso dal Consiglio regionale, in questo caso, Veneto. Immagino che soprattutto il Trentino e l’Alto Adige, ma anche il Friuli Venezia Giulia il prossimo anno, dovranno fare i conti con questo scenario. Ma queste sono problematiche che non interessano più di tanto la Camera del voto odierno ne’, tantomeno, la Giunta regionale friulana: entrambi sono giunti a fine corsa, possono permettersi di essere miopi. Toccherà ad altri fare i conti, non esattamente facili, delle loro decisioni e corte vedute.”

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