Il sistema Fissero – Tartaro – Canalbianco – Po di Levante costituisce un’importante via navigabile che consente il collegamento tra il mare Adriatico, i laghi di Mantova e il lago di Garda. E’ noto che il Po di Levante costituisce lo sbocco a mare commerciale e diportistico della provincia di Rovigo. A seguito del fenomeno di bradisismo negativo, a valle di Baricetta le arginature del fiume Canalbianco – Po di Levante hanno subito notevoli abbassamenti, creando situazioni di pericolo per la sicurezza idraulica dell’intera zona. Gli interventi eseguiti fino ad oggi non avevano infatti consentito di completare la sistemazione di tutte le arginature interessate dagli abbassamenti. La sagoma arginale risultava incompleta e insufficiente e, inoltre, la scarpata lato fiume presentava una difesa di sponda inadeguata e pertanto non in grado di garantire la sicurezza idraulica del vasto territorio circostante dove sono dislocati i centri abitati del comune di Rosolina. “L’area all’interno della quale i nostri uffici del Genio Civile di Rovigo stanno concentrando l’attenzione – ha detto l’assessore regionale all’ambiente e alla difesa del suolo – ricade nella parte sud del comune di Rosolina, con particolare riguardo agli ultimi chilometri del tratto di arginatura del Po di Levante in sinistra orografica, sul quale insiste la strada di collegamento con l’isola di Albarella e che costituisce uno dei punti di maggiore sofferenza del complesso delle difese arginali del fiume stesso”. Ci sono ancora situazioni di criticità? Sì. Tra queste la ricarica della difesa di sponda lato fiume, mediante pietrame di adeguata pezzatura, su tratti di argine anche non continui, per un’estensione di circa 2000 metri, e il ricoprimento con terreno vegetale a intasamento dei fori al fine di favorire l’attecchimento della vegetazione. Per questo intervento, si conta di completare entro l’estate, con un investiento di un milione di euro.

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