Crollo del prezzo del petrolio, deprezzamento del rublo, tre anni di sanzioni europee e il successivo embargo russo, hanno quasi dimezzato l’export manifatturiero e agroalimentare made in Italy, eppure la Russia si conferma un mercato strategico. L’Italia è il secondo partner commerciale europeo di Mosca e quarto nel mondo. L’effetto congiunto di sanzioni commerciali e crisi economica, da cui la Russia sta gradualmente uscendo, ha provocato dal 2013 una caduta delle esportazioni padovane verso Mosca (-49,3%), che solo nel 2016 hanno rivisto il segno positivo (+4,4%), in controtendenza rispetto all’Italia (-5,3%). A dispetto di questo, e in ragione delle potenzialità di quel mercato, la Russia resta una rotta strategica per l’industria padovana e veneta. Mosca vuol dipendere meno dall’export di materie prime e sta riorganizzando la sua politica industriale. Un strategia che modifica anche l’idea di export: alle imprese italiane serve un presidio organizzato su un mercato vasto e complesso, alla ricerca di partner e know-how tecnologico. Cosa ci attende nel 2017? Come potrà incidere la nuova politica Usa nei rapporti con la Russia? Come possono le nostre imprese recuperare le quote di mercato perdute e come organizzare la loro presenza commerciale e produttiva in Russia? Sono i temi al centro del convegno “Il mercato russo: come cogliere la ripresa” organizzato da Confindustria Padova nell’ambito di “Imago Russia. Festival della cultura russa a Padova”, che si terrà il 12 maggio, alle ore 17.15, nella sede di Confindustria Padova (via E. P. Masini). Apre i lavori Alessandro Nardo, responsabile Area Internazionalizzazione Confindustria Padova. A seguire gli interventi di Leonora Barbiani, segretario generale della Camera di Commercio Italo-Russa (CCIR), Lara Di Vicenz, responsabile sviluppo strategico dei mercati Finest, Roberto Corciulo, presidente e senior consultant IC&Partners, Suzanne Sutton, consulente culturale e titolare U4C Worldwide.

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