Gli ospedali veterinari moderni hanno fatto molta strada dalla vecchia atmosfera Western-style del famoso cartoonist americano Gary Larson. Una fresca ricerca che considera i casi clinici relativi ai carnivori domestici e ai cavalli visitati negli ospedali veterinari universitari di Padova, Torino e Bologna ha registrato oltre 60.000 visite in circa 4 anni, suddivise in maniera abbastanza paritaria nelle tre sedi. La maggior parte dei casi riguarda animali giovani, in particolare cani e gatti da vaccinare (foto), siano essi pelosi, pennuti o squamati. Va segnalato che una percentuale consistente riguarda animali più in là con gli anni, se non decisamente vecchi, portati a visita per malattie più o meno geriatriche. Il numero crescente di visite negli anni testimonia la fiducia del pubblico per le strutture veterinarie destinate alla cura degli animali e conferma l’importanza che viene in questo tempo recente attribuita agli animali da compagnia e al loro ruolo nel nucleo familiare. In questo contesto universitario e sociale si inserisce l’Ospedale veterinario universitario didattico (OVUD) dell’università di Padova. Queta struttura svolge una triplice funzione: didattica, di ricerca e di servizio per il territorio. Le prime due funzioni sono quelle a più stretta valenza universitaria. L’OVUD è la sede dove gli studenti del corso di studi in medicina veterinaria svolgono l’attività didattica pratica obbligatoria per il conseguimento della laurea, lavorando sotto la supervisione dei docenti. L’approfondimento diagnostico e terapeutico delle malattie degli animali costituisce poi sia la principale attività dei docenti clinici veterinari sia il tema delle loro ricerche. Infine, va rimarcata la funzione di servizio pubblico svolta in un settore non supportato dal servizio sanitario nazionale, anche se recenti norme consentano di scaricare, almeno in parte, i costi delle prestazioni veterinarie. L’OVUD è un possibile punto di riferimento per i proprietari di animali da compagnia, compresi quelli più recentemente entrati nelle nostre case: furetti, conigli, piccoli roditori, uccelli e rettili delle specie più diverse. Di questo ha scritto sul giornale Il Bo dell’ateneo Carlo Guglielmini. Oltre a questa trasversalità di specie, sottolinea l’autore dell’articolo, le più moderne strutture sanitarie veterinarie si distinguono per l’elevata qualità dei servizi offerti che prevedono l’uso di sofisticati strumenti diagnostici quali ecografi, endoscopi, apparecchi per tomografia computerizzata e risonanza magnetica. Tenersi aggiornati sulle malattie e sui relativi rimedi nelle diverse specie animali, comprese quelle selvatiche (volpi, gufi e perfino tigri), resta un impegno professionale e richiede continuità d’aggiornamento. D’altra parte è evidente che l’animale, una volta curato e dimesso, torna a far compagnia al proprietario/proprietaria perchè ha ripreso salute; al tempo stesso è importante l’appredimento degli studenti universitari per acquisire tutte quelle buone pratiche e conoscenze per arrivare a laurearsi.

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