Le acque alle due foci dei fiumi Piave e Brenta sono inquinate o fortemente inquinate, quindi fuori legge e decisamente non balneabili. I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente il 3 e 4 agosto. Lo ha reso noto Goletta Verde. In un incontro stampa a Caorle, è stata illustrata la situazione in queste zone, ma non solo. Su dieci campionamenti eseguiti lungo le coste venete, in corrispondenza delle foci di fiumi e nei pressi di scarichi di depuratori, due risultano fuori dai limiti di legge, ovvero la foce del fiume Brenta, in località Isola Verde, a Chioggia, e la foce del fiume Piave, presso Lido di Jesolo, a Jesolo. È il bilancio del monitoraggio svolto dall’equipe tecnica di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente (realizzata anche grazie al sostegno del CONOU – Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati e dei partner tecnici Aquafil, Novamont, Nau). A Caorle ha parlato Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde; Andrea Ragona, segreteria regionale Legambiente Veneto; presenti anche Pasqualino Codognotto, presidente Conferenza dei Sindaci della Costa Veneta e sindaco di San Michele al Tagliamento e Alberto Pozzi, portavoce Sindacato Medici Italiani (Ansafoto). I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e sono considerati come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori. I tecnici di Goletta Verde hanno campionato due punti in provincia di Rovigo: alla foce del Po delle Tolle, in località Barricata, a Porto Tolle, e presso la spiaggia libera di Caleri, in località Marina di Caleri, nel comune di Rosolina, entrambi risultati “entro i limiti”. Otto, invece, i campionamenti effettuati in provincia di Venezia: di questi, due sono risultati “inquinati”, ovvero la foce del fiume Brenta, in località Isola Verde, a Chioggia, e la foce del fiume Piave, presso Lido di Jesolo, a Jesolo. Giudizio positivo, invece, per tutti gli altri punti campionati, di cui cinque sulle spiagge: a Punta Sabbioni e a sud del fiume Sile, nel comune di Cavallino Treporti, sulla spiaggia presso Laguna del Mort, in località Eraclea Mare, nel comune di Eraclea, sulla spiaggia presso via Lepanto, in località Porto Santa Margherita, a Caorle, e sulla spiaggia Brussa, in località Porto Baseleghe; “entro i limiti” anche il giudizio emerso dai campionamenti effettuati nel punto di uscita della laguna, alla fine di lungomare Dante Alighieri, in località Punta Sabbioni, nel comune di Cavallino Treporti. “Il problema della cattiva depurazione affligge purtroppo tantissime zone dell’Italia, visto che nel nostro Paese circa il 25% delle acque di fognatura viene scaricato in mare, nei laghi e nei fiumi senza essere opportunamente depurato – ha spiegato Eroe -. Questo si ripercuote anche sulle tasche dei cittadini, visto che le inadempienze dell’Italia nell’attuazione della direttiva comunitaria hanno portato a procedure di infrazione, in alcuni casi seguite da condanne che si tramutano in multe salatissime. Inoltre – ha aggiunto la portavoce di Goletta Verde -, non si può certo dire che i bagnanti vengano informati a dovere. La cartellonistica in spiaggia è per lo più inesistente anche qui in Veneto, nonostante sia obbligatoria da tre anni. In alcuni punti giudicati critici dai tecnici di Goletta Verde, infatti, è stata registrata la presenza di bagnanti, soprattutto bambini, nel punto preso in esame o nelle immediate prossimità dello stesso”. Tema centrale di questa edizione di Goletta Verde è anche l’inquinamento da marine litter. Il 10% dei rifiuti presenti sulle spiagge italiane proviene, infatti, dagli scarichi dei nostri bagni. Il 9% di questi rifiuti spiaggiati è costituito da bastoncini per la pulizia delle orecchie che vengono buttati nei wc. In sole 46 spiagge lungo la penisola sono stati trovati quasi 7 mila cotton fioc (monitorate da Legambiente tra il 2016 e il 2017 con l’indagine Beach Litter), in pratica due bastoncini per le orecchie ogni passo tra la sabbia. Ma sulle nostre spiagge c’è di tutto: blister, tamponi e assorbenti, medicazioni, deodoranti per wc, contenitori per le lenti a contatto.

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