L’Azienda sanitaria Serenissima e’stata autorizzata a mettere all’asta 32 beni immobiliari di proprietà, per un valore complessivo di 13,4 milioni di euro. I primi beni ad andare all’incanto saranno 22 appartamenti situati nel centro storico di Venezia, liberi da contratti di locazione, vincoli o servitù, tutti di valore superiore a 150 mila euro, per un ammontare complessivo della prima tranche del piano di alienazioni di 8,7 milioni di euro. La decisione di autorizzare l’azienda sanitaria veneziana a mettere in vendita gli immobili, a partire da quelli immediatamente disponibili e di maggior valore, è stata data dalla Giunta regionale e diventerà operativa dopo il parere di competenza della commissione Sanità del Consiglio veneto. Secondo il presidente Luca Zaia “e’ una decisione importante, che porterà nuove risorse per il potenziamento delle strutture e delle strumentazioni della sanità veneziana. I quasi 9 milioni di introiti previsti da questa prima tranche piano di vendita, andranno ad aggiungersi agli oltre 25 milioni ricavati da precedenti vendite di immobili di proprietà regionale. Da quando sono presidente del Veneto ho dato mandato alle strutture di mettere in vendita, quando le procedure lo consentono, i beni immobili che non sono funzionali alle nostre attività istituzionali: ville, palazzi, terreni agricoli, valli da pesca, alberghi dismessi… La Regione non può e non deve fare l’immobiliarista, non ne è titolata, né dispone degli strumenti di gestione del privato. Vendere i beni immobili non funzionali – ha chiarito Zaia – non significa depauperare il patrimonio pubblico, ma riqualificarlo, investendo il ricavato in opere e obiettivi di pubblica utilità, come la sanità”. L’autorizzazione alla vendita riguarda i beni disponibili già da subito, cioè sfitti e già sottoposti a perizia di stima: si tratta di 9 alloggi tra San Marco e Rialto, 6 nel sestiere di Castello, 3 a Cannaregio e 3 nel sestiere di Dorsoduro. (foto palazzo Balbi).

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