Ha preso il via il progetto sulla qualità delle acque lacustri e fluviali della regione alpina con nuovi sistemi di analisi all’avanguardia, basati sull’utilizzo di tecniche di metagenomica ambientale. E’ quanto si prefigge di raggiungere Eco Alps Water, coordinato dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige Tn). Esso consentirà di effettuare uno dei più estesi censimenti della biodiversità lacustre e fluviale della regione alpina. Saranno studiati oltre 50 laghi e fiumi (foto Prov.Tn). In Trentino l’analisi sarà svolta con la collaborazione dell’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente, il Servizio Foreste e Fauna, la Comunità Alto Garda e Ledro e l’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali. Le indagini riguardano i principali corpi d’acqua, in prima linea il Garda e l’Adige. Eco-AlpsWater è co-finanziato dall’European Regional Development Fund attraverso il programma Interreg Spazio Alpino. Il progetto, appena partito, durerà tre anni e coinvolge 12 partner appartenenti ad Austria, Francia, Germania, Italia, Slovenia e Svizzera. Oltre alla FEM, che funge da coordinatore, per l’Italia sono presenti ARPA Veneto e ISPRA di Roma. “Il progetto Eco Alps Water – ha spiegato Nico Salmaso, responsabile dell’Unità Idrobiologia del Centro Ricerca e Innovazione FEM – anticipa la rotta nella messa a punto dei sistemi di monitoraggio delle acque di nuova generazione in ambito europeo. Laghi e fiumi stanno affrontando gravi minacce sotto la pressione di impatti antropici, cambiamenti climatici, perdita di biodiversità e invasione di specie esotiche. Questi cambiamenti sono valutati con criteri tradizionali, che includono approcci dispendiosi in termini di tempo e costosi (per esempio basati esclusivamente sull’identificazione classica delle specie acquatiche con tecniche di microscopia ottica). Il progetto Eco-AlpsWater va ad integrare i tradizionali approcci di monitoraggio definiti nella direttiva EU Water Framework Directive con tecnologie avanzate e innovative, fornendo conoscenze solide per un qualificato e ulteriore supporto ai piani di gestione delle risorse idriche. Con l’occasioe si è appreso saranno impiegate tecniche di Next Generation Sequencing (NGS) per analizzare il DNA ambientale estratto da campioni di acqua raccolti in laghi e fiumi. Queste nuove tecniche, basate sull’amplificazione e analisi di milioni di sequenze di DNA e sull’utilizzo di tecnologie smart, consentono un’identificazione rapida e a basso costo degli organismi acquatici, dai batteri fino ai pesci. Al tempo stesso l’implementazione delle nuove tecnologie di monitoraggio consente di effettuare uno dei più estesi censimenti della biodiversità lacustre e fluviale della regione alpina basato sull’analisi di centinaia di campioni raccolti in oltre 50 corpi d’acqua. I dati permetteranno di identificare le zone maggiormente a rischio per la presenza di cianobatteri tossici, batteri patogeni, e organismi invasivi o potenzialmente invasivi.

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