Le energie rinnovabili diventano digitali e si mettono in rete per abbattere i costi di approvvigionamento elettrico. Una rivoluzione tecnologica in chiave ecologica in cui Energy srl di Rovereto (foto Prov.Tn) si sta ritagliando un ruolo da protagonista. L’impresa, cresciuta nel vivaio green di Trentino Sviluppo a Rovereto, in Progetto Manifattura, ha avviato – in collaborazione con le municipalità di San Martino Buonalbergo (Verona) e di Sorrenti nel cagliaritano – due innovativi progetti pilota nell’ambito dell’energy sharing. Premiati nel corso del 2018 da Legambiente e dall’ANCI (Associazione nazionale comuni italiani) come “buone pratiche per comuni rinnovabili”, entrambi i progetti si basano sullo sviluppo di sistemi di accumulo dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici o eolici: soluzioni cioè che permettono di immagazzinarla durante i picchi produttivi per poi usarla quando la fonte si spegne, come di notte o nelle giornate senza vento, oppure di condividerla con impianti momentaneamente sovraccarichi. Un sistema, questo, che incentiva il ricorso alle fonti rinnovabili, favorisce l’autosufficienza energetica degli edifici e che, grazie all’affinamento del progetto pilota di Energy, potrà essere replicato su interi quartieri, zone industriali o aree commerciali. Scambiare pacchetti di energia pulita nel mondo reale – come già si scambiano pacchetti di dati in quello virtuale – per favorire l’autosufficienza energetica di famiglie, compendi industriali e quartieri: una mission, quella di Energy srl, che strizza l’occhio alle smart city e alle pubbliche amministrazioni amiche dell’ambiente. L’impresa, nata nel 2013 nell’hub greentech di Trentino Sviluppo a Rovereto Progetto Manifattura, si occupa infatti di progettare ed installare sistemi di storage, ovvero serbatoi interconnessi dove stoccare l’energia generata da fonti rinnovabili. L’Ad Davide Tinazzi ha chiarito che “si tratta di accumulare energia quando c’è la fonte, ovvero il sole in caso di impianto fotovoltaico o il vento per l’eolico, per poterla utilizzare in un secondo momento, quando la fonte non è più attiva, per esempio di notte o nelle giornate senza vento”. Grazie all’evoluzione dell’Internet of Things, i diversi impianti di produzione e stoccaggio possono poi essere messi in relazione tra loro per potenziare lo scambio di energia all’interno della stessa rete e abbattere così i costi di compravendita rispetto ad una rete esterna. Un sistema, questo, apprezzato e adottato da diverse amministrazioni comunali, dal Veneto alla Sardegna”. Nello specifico, da gennaio ad oggi, Energy ha attivato due progetti pilota per lo sharing degli impianti di accumulo nel veronese nel cagliaritano, entrambi premiati nel corso dell’anno come best practices per lo sviluppo di comuni sempre più rinnovabili. A San Martino Buonalbergo, in particolare, si è trattato di mettere in rete gli impianti fotovoltaici già installati nel parco cittadino e originariamente impiegati per alimentare l’illuminazione pubblica. “Una scelta – ha spiegato Tinazzi – che in assenza di un sistema di accumulo risultava poco conveniente”. Di giorno infatti, il fotovoltaico produceva molta energia, ma i lampioni erano spenti. Di notte invece, quando ci sarebbe stato bisogno di accenderli, il fotovoltaico non funzionava e quindi bisognava acquistare energia dalla rete esterna. Ora invece, grazie al progetto pilota di Energy, i pannelli fotovoltaici sono stati dotati di meccanismi di storage e condivisione che hanno permesso di rendere quasi autosufficiente la pubblica illuminazione di quell’area del paese. Un risultato significativo che ha ricevuto il plauso della campagna itinerante “Treno verde” di Legambiente, che racconta in dodici tappe lungo l’intera penisola altrettanti casi studio per lo sviluppo tecnologico sostenibile di qui al 2030.
Analogamente, il progetto del comune di Serrenti, premiato il 24 ottobre con il Cresco Award per città sostenibili dell’ANCI (Associazione nazionale comuni italiani), ha messo in rete i pannelli installati sul teatro, sulla scuola e sul municipio, per migliorare il grado di autosufficienza energetica di questi tre edifici. E ora, Energy e le amministrazioni comunali di San Martino Buonalbergo e Serrenti sono già pronte per la prossima sfida: mettere in rete un numero sempre maggiore di edifici pubblici per favorire l’autosufficienza energetica di interi quartieri.

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