I nuovi costi del Mose si debbono pagare con una tassa di scopo. L’annuncio e’stato dato dal ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli. Tale notizia e’stata pubblicata dai media nazionali e locali,come il CorrVeneto. «Verrà anche attraverso l’introduzione di un’apposita imposta di scopo la dotazione finanziaria per la struttura commissariale straordinaria incaricata di completare e mettere in opera il Mose di Venezia», questo sempre da fonte ministeriale. Oltre alla tassa di scopo, l’emendamento prevede che la «dotazione finanziaria sia costituita dalla partecipazione economica diretta delle amministrazioni e enti che la detengono: Mit, Mibac, Mipaaft, Regione Veneto, Città Metropolitana di Venezia, Comune di Venezia e Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. Infuriata la dichiarazione del presidente del Veneto: «Nessuno mette le mani nelle tasche dei veneti. Non sono d’accordo su una riga di quell’emendamento e mi adopererò perché non venga approvato. Il Mose è un’opera nazionale e se ne deve occupare il governo. Lo dissi in tempi non sospetti che non avrei accettato da nessun governo di nessun colore di dover tirare fuori soldi per un’opera che più nazionale di così non si può; dissi anche, e qualcuno rise, che sarebbero serviti 100 milioni l’anno per la sola manutenzione. Ecco, il nodo è venuto al pettine, ma nessuno pensi che a scioglierlo siano le tasche del Veneto e dei Vdneti”. (foto palazzo Balbi).

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