UniVeneto e Regione del Veneto, presso l’ateneo di Padova, hanno presentato le Reti Innovative Regionali del Veneto (RIR) e le traiettorie strategiche tecnico-scientifiche e di networking tra imprese e università che indirizzeranno imprese e centri di ricerca verso lo sviluppo di progettualità finanziate dagli importanti fondi strutturali POR-FESR. L’incontro è stato l’occasione, a poche settimane dall’uscita dei bandi di finanziamento, per conoscere il programma nel dettaglio e per incontrare i protagonisti delle reti che dopo aver presentato brevemente le proprie iniziative hanno preso parte ai quattro tavoli di lavoro per scambiare idee, proposte e progetti con i ricercatori dell’Ateneo e con le aziende non ancora coinvolte in queste azioni. I tavoli sono stati definiti sulla base delle quattro specializzazioni intelligenti del Veneto, ossia Smart Agrifood, Creative Industries, Sustainable Living e Smart Manufacturing e prenderanno luogo nelle quattro aule dell’Università indicate nel programma coadiuvati dallo staff della Regione e dal gruppo di lavoro di UniVeneto. Fra gli altri, intervenuti: il presidente di Confindustria Veneto, Matteo Zoppas, l’assessore allo sviluppo economico ed energia della Regione Veneto Roberto Marcato. I tavoli di lavoro sono stati presentati dalla commissione UniVeneto per i rapporti con le imprese, le Università e la Regione: Luciano Gamberini (coordinatore), Agostino Cortesi, Francesco Musco e Mario Pezzotti. “L’obiettivo per il Veneto è essere competitivi e dotarsi degli strumenti necessari per restare sul mercato”. Lo ha detto Roberto Marcato presentando la nuova visione contenuta nel piano industriale che ha preso forma – come ha sottolineato l’assessore – “grazie all’osmosi tra la Regione, le università e il mondo delle imprese”. Marcato ha messo l’accento su alcuni aspetti non sempre evidenziati: il Veneto è la regione che sta uscendo meglio dalla crisi economica; da oltre un decennio ha il tasso di disoccupazione più basso d’Italia; ha dimostrato che non è la dimensione d’impresa a contare per superare la congiuntura economica negativa. “Dobbiamo essere orgogliosi di questo Veneto e del “genius loci” che ci contraddistingue – ha aggiunto – ed essere consapevoli della nostra forza. Il tema di fondo è dunque mettere in campo tutto quello che è possibile per la nostra competitività e abbiamo il dovere morale di favorire la compenetrazione tra istituzioni, università e sistema delle imprese”. Per quanto riguarda le azioni già avviate dalla Regione per sostenere il nuovo “piano industriale” per il Veneto, Marcato ha ricordato la creazione di un tavolo con le categorie economiche, di un tavolo per la ricerca e innovazione con UniVeneto, la riattivazione di un tavolo per Porto Marghera per rilanciare una delle aree potenzialmente più produttive d’Italia e del Veneto, l’accordo con il MISE per la banda ultra larga per coprire entro il 2020 tutto il territorio regionale, i fondi di garanzia per le imprese (con la legge di stabilità regionale sono stati stanziati 35 milioni di euro che sprigionano 1,5 miliardi di investimenti garantiti), la programmazione di un bando di finanziamenti per l’imprenditoria femminile, la presentazione di una legge quadro per l’artigianato, il piano regionale della ricerca e innovazione approvato all’unanimità in Consiglio Regionale il 3 marzo scorso, il primo piano energetico regionale. Complessivamente, mettendo insieme i 400 milioni per la banda ultra larga, i 600 milioni dei fondi Por Fesr per le Reti di Impresa e altre risorse recuperabili da Veneto Sviluppo, la Regione investe oltre un miliardo di euro per il nuovo sviluppo economico del Veneto. “Il futuro è qui”, ha concluso Marcato. Ai lavori ha preso parte anche il rettore dell’ateneo padovano il qualehha detto che si è davanti a un evento importante e simbolico che vede lavorare e progettare insieme i tre attori di una realtà territoriale di successo: le università, le aziende e le istituzioni. “Solo così si vince – ha detto – mostrando un territorio che vuole fare squadra e sa tradurre in pratica la sua capacità di innovazione”. Il presidente di Confindustria Veneto, Zoppas, ha sottolineato che con il nuovo piano industriale si celebra la coesione di intenti tra imprese, atenei e Regione. Si concentra sull’innovazione, perché c’è la necessità di avere una capacità di miglioramento maggiore dei nostri “competitors” sui mercati internazionali.

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