Si è appreso che la Marina militare italiana ha deciso di esperire le ricerche, con una campagna di scavo, al fine di recuperare al largo di Capo Noli i resti degli antichi velieri francesi, affondati da Orazio Nelson, durante la battaglia di Genova. Le due più grandi flotte dell’epoca si affrontarono nel Mar Tirreno nel marzo del 1795. Fu la prima vittoria del celebre ammiraglio inglese che sconfisse Napoleone a Trafalgar. E’ l’argomento sviluppato in un servzio pubblicato da Liguria Nautica, a firma di Riccardo Bottazzo. I relitti che sono stati scoperti due anni fa da Edoardo Pasini, Marco Colman e Mario Arena, tre ricercatori e istruttori subacquei della Gue, (Global Underwater Explorer), che hanno lavorato in collaborazione con la Soprintendenza archeologica della Regione Liguria. Alla profondità di 75 metri, a circa un miglio e mezzo dalla costa, i tre esperti subaquei hanno scoperto i resti di numerosi cannoni in bronzo che, secondo gli storici, potrebbero appartenere proprio alla Ça Ira, la prima nave affondata da Orazio Nelson. Con l’uso di uno speciale metal detector, i tre istruttori della Gue hanno trovato anche moltissimi moschetti e fucili di fabbricazione francese che, ipotizzano gli esperti della Soprintendenza archeologica, potrebbero essere stati gettati in acqua dagli stessi marinai francesi prima di arrendersi agli inglesi. I relitti di Capo Noli sono – come è scritto nel servizio di Liguria Nautica – una scoperta di rilevante importanza per gli studiosi di storia navale e del periodo napoleonico. Lo stesso prestigioso National Geographic ha dedicato un articolo al ritrovamento che può rilevarsi determinante per riscrivere la storia bellica del periodo napoleonico, rivedere le attuali ipotesi sulla modalità del combattimento navale di quei tempi ed aiutare a colmare le molte lacune ancora presenti.

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