L’Italia entra a far parte di Botanical Art Worldwide, un progetto avviato dall’American Society of Botanical Artists, con la mostra “Ritratti di fklora itaiana” (18 maggio – 18 giugno) allestita all’Orto botanico di Padova e curata da Fabio Garbari e Lucia Tomasi Tongiorgi. L’esposizione, in linea con la filosofia del Botanical Art Worldwide, vuole sensibilizzare il più vasto pubblico alla flora e alla biodiversità che caratterizzano ciascun paese e al ruolo fondamentale che queste piante svolgono nel paesaggio. All’Orto botanico dell’Università di Padova, riconosciuto Patrimonio culturale mondiale dall’Unesco nel 1997, sono in mostra 67 opere di 31 artisti, di cui ben 27 donne. Quaranta di questi acquarelli sono stati scelti per una mostra virtuale che permette di ammirare, questa volta sul web, una slide show di opere selezionate dalle nazioni aderenti all’iniziativa, dando luogo così ad una virtual exhibition di fiori che vivono in climi e territori dei diversi continenti. Tra le piante scelte vi sono erbacee perenni, aquilegie, genziane e garofani, ma anche orchidee, iris e gladioli. Vi sono ninfee e la Periploca che si sviluppa avvolgendo a spirale i rami di altre piante. Un acquerello ha illustrato una felce, Osmunda regalis. Almeno venti specie illustrate sono medicinali, altre piante difficili da identificare come la Campanula excisa o la Primula palinuri, in pericolo di estinzione. “La pittura botanica, di antica tradizione, è stata anche nel passato spesso tracciata da mani di artista, fin dal primo esemplare magnificamente illustrato del trattato di Dioscoride De materia medica, copiato e miniato per Giuliana Anicia a Costantinopoli all’inizio del VI secolo e oggi conservato alla Nationalbibliothek di Vienna. Ritratti di flora italiana fa parte di una serie di manifestazioni che si svolgono nel 2018 in 25 paesi”, ha detto Giovanna Valenzano, Prorettrice al patrimonio artistico, musei e biblioteche dell’Università di Padova “con l’intento non solo di promuovere l’arte botanica, ma anche di sensibilizzare le coscienze sulla biodiversità e le specie in forte pericolo di estinzione come ben dichiara il titolo Botanical Art Worldwide – Linking People to Plants through Botanical Art”. Per Barbara Baldan, Prefetto dell’Orto botanico ” esso è oggi è un patrimonio storico e botanico inestimabile, tecnologicamente avanzato, rispettoso dell’ambiente, integrato perfettamente nel tessuto cittadino» sottolinea Barbara Baldan, Prefetto dell’Orto botanico di Padova «e con una grande potenzialità nella creazione di relazioni scientifiche e culturali. In quest’ottica ospita una mostra che, con il suo titolo, richiama l’eredità culturale rinascimentale e le vicende che hanno portato alla nascita dei primi Giardini dei Semplici nel XVI secolo”.
“Anticamente gli Orti botanici furono la sede di una proficua collaborazione tra artisti e scienziati. Oggi i lasciti della tradizione si possono tradurre in una nuova sinergia nel percorso divulgativo della conoscenza naturalistica» puntualizza Angela Petrini, Presidente di Floraviva – Associazione Italiana Pittori Botanici “L’Orto botanico di Padova, nell’ospitare la mostra ha colto pienamente il senso del rinnovamento: la sensibilizzazione generale sul tema della biodiversità passa anche attraverso il messaggio che la pittura botanica può dare”. “La coscienza di una sicura professionalità», ha aggiunto Lucia Tomasi Tongiorgi, curatrice della mostra “consente ai nostri artisti di affrontare oggi un confronto a livello mondiale sul difficile tema delle specie endemiche del proprio paese, partecipando all’evento internazionale Botanical Worldwide – Linking People through Botanical Art per il quale è stata individuata, per la sezione italiana, la prestigiosa sede dell’Orto botanico”. Infine, Fabio Gargari, curatore della mostra, ha sottolineato che “l coinvolgimento di Floraviva e dell’Orto padovano nell’organizzazione della manifestazione era ovvio e naturale. L’Orto botanico di Padova non solo è il più antico del mondo, ma è anche patrimonio dell’Unesco dal 1997. Vi è stata poi» ha concluso Fabio Garbari, curatore della mostra “anche l’immediata attenzione dei botanici italiani, atteso che gli artisti avrebbero dovuto illustrare solo piante indigene del Paese, inclusi gli ibridi naturali, escludendo ogni cultivar e le specie esotiche. Ecco pertanto che dal sinergismo Floraviva- Orto botanico-Società Botanica Italiana (che ha concesso il proprio patrocinio alla manifestazione) nasce l’adesione alla Exhibition”. (m.m.)

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