La mostra di Este (Padova), in realtà sono due sezioni, cioè per la ceramica al Museo Nazionale Atestino: dal 29 aprile al 21 maggio; per la pittura nella Sala espositiva “Vecchia Pescheria”, dal 29 aprile al 18 maggio – propone un importante gruppo di opere che testimoniano il dialogo fecondo tra pittura e scultura, portato avanti nel tempo da Gastone Primon (foto). Artista di statura internazionale, il Maestro trova nella didattica e nella incessante ricerca la via, come sottolinea il Critico Giorgio Segato, della sapienza manipolativa, la perfetta e sempre aggiornata conoscenza di modi e tempi di cotture, di ossidazioni, di impiego di smalti, per rimettere in atto processi di trasformazione fisica, materica, e dunque anche, e soprattutto, psicologica, dichiarando la propria insoddisfazione per lo stato delle cose, per la condizione esistenziale, per l’inutilità consolatoria delle belle forme, delle armonie astratte, che cioè non tengano conto dei reali problemi del mondo e dell’uomo. Le sue opere recuperano valenze primordiali, microcosmi ctoni di terra e materia emersa e dibattuta nel caos dove gli elementi terra, fuoco e acqua si amalgamano e dove l’uomo lascia le prime tracce. Ogni suo “lavoro” nasce da una urgenza indifferibile propria della storia dell’uomo; le opere di Primon sono spesso enigmatiche, è detto in una nota della critica specializzata, ma soffermandosi dinanzi alle sue rappresentazioni, sembra di ascoltare e seguire il ritmo evolutivo delle cose, modificando non per distruggere un equilibrio, seppur momentaneo. Sapere come le opere vengano realizzate e come i materiali siano assemblati non aggiunge niente alla comprensione, perché chi vede non cerca di ricostruire il cammino dell’artista, ma vi riconosce il proprio, afferma Pierina Borin. Spiraglio, così come propone il titolo, è sì apertura dove “viaggia” una luce, dove lo sguardo va a posarsi, cercando il reale ma anche l’immaginario fatto di apparenza ma anche di dubbi infiniti e nella concreta ipotesi comunque di individuare una possibilità, un barlume, uno Spiraglio di Speranza per il domani. Suoi capolavori sono conservati presso Chiese, Musei, Enti e collezioni private. Ha affiancato alla sua vita d’artista anche ruoli didattici istituzionali che l’hanno portato a confrontarsi e collaborare con artisti stranieri in particolare della Repubblica di Malta e del Regno Hashemita di Giordania. In tali contesti internazionali ha insegnato, per oltre 5 anni, e ha avuto modo di conoscere realtà artistiche locali portandolo a modificare, in alcuni aspetti, il suo credo d’indirizzo estense. Egli giunge a questa personale con più di 50 anni di esperienze e con “alle spalle” numerose esposizioni e conferenze sia in Italia che all’estero.

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