Con Peggy Guggenheim. L’ultima Dogaressa la Collezione Peggy Guggenheim celebra la vita veneziana della sua fondatrice, scandendo tappa dopo tappa le mostre e gli eventi che hanno segnato quei trent’anni trascorsi in laguna, dal 1948 al 1979, rivelatisi poi autentiche pietre miliari nella storia dell’arte del XX secolo. L’esposizione si focalizza sul collezionismo post 1948 della mecenate, dopo la sua partenza da New York, la chiusura della galleria-museo Art of This Century (1942-47) e il trasferimento a Venezia. Sono esposte una sessantina di opere, tra dipinti, sculture e lavori su carta, selezionate tra quelle acquisite nel corso degli anni quaranta e il 1979, anno della sua scomparsa, di artisti noti e meno noti della collezione. La mostra offre così la rara opportunità di rivedere e ricontestualizzare celebri capolavori come L’impero della luce di René Magritte e Studio per scimpanzè di Francis Bacon, accanto ad opere raramente esposte, come Autunno a Courgeron di René Brô, Serendipity 2 di Gwyther Irwin, e ancora Sopra il bianco di Kenzo Okada e Deriva No 2. di Tomonori Toyofuku, artisti che dimostrano l’interesse di Peggy Guggenheim anche per la scena artistica oltre le frontiere dell’Europa e degli Stati Uniti. Saranno inoltre eccezionalmente esposti per la prima volta al pubblico una serie di scrapbooks, preziosi album in cui la collezionista raccolse meticolosamente articoli di giornali, fotografie, lettere, e che riveleranno episodi inediti di diverse fasi della sua avvincente vita di appassionata filantropa. In occasione della mostra, le sale di Palazzo Venier dei Leoni ospiteranno la maggior parte delle opere acquistate tra il 1938, quando a Londra Peggy apre la sua prima galleria Guggenheim Jeune, e il 1947, anno in cui si stabilisce a Venezia, un’occasione davvero unica per vedere esposta quasi nella sua totale interezza la storica collezione, inclusi capolavori come Scatola in una valigia (Boîte-en-Valise). Peggy Guggenheim. L’ultima Dogaressa è accompagnata da una nuova pubblicazione, a lungo attesa, sull’intero percorso di Peggy Guggenheim quale gallerista, mecenate e collezionista: dagli esordi londinesi della galleria Guggenheim Jeune, al capitolo newyorkese di Art of This Century e l’incontro con Jackson Pollock, all’arrivo a Venezia e la Biennale del 1948, passando per il ruolo che Palazzo Venier dei Leoni ebbe nell’esistenza della collezionista. Ad arricchire la pubblicazione, interviste con Marina Apollonio, Alberto Biasi e Franco Costalonga, nonché un saggio sul collezionismo di arte Africana e Oceanica, a cui verrà dedicata la mostra Migrating Objects, in apertura il 15 febbraio 2020. La mostra rientra nell’ampio programma di celebrazioni con cui quest’anno il museo rende omaggio a una doppia ricorrenza: i 70 anni dalla prima mostra realizzata a Palazzo Venier dei Leoni da Peggy Guggenheim e i 40 anni dalla sua scomparsa. Proseguiranno fino alla fine del 2019 i Public Programs La continuità di una visione, attività gratuite dentro e fuori il museo volte ad attualizzare l’insegnamento coraggioso quanto dirompente di Peggy. Tutti i giorni alle 15.30 vengono organizzate visite guidate gratuite previo acquisto del biglietto d’ingresso. Scopri di piu’.(foto arch.).

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