L’Espace culturel Louis Vuitton di Venezia e’ riservato al parigino Pierre Huyghe, attraverso una mostra dedicata al poliedrico artista che si articola intorno all’opera cinematografica a A journey that wasn’t (foto di uno still). Lo si è appreso da MF, fashion. La mostra è dal 10 maggio al 26 novembre ed è un evento collaterale alla 57/ma Esposizione internazionale d’arte. Tale esposizione culturale si inserisce nel programma “Beyond the walls” della Fondation Louis Vuitton, che coinvolgerà – in un fase successiva – anche gli spazi di Tokyo, Pechino e Monaco di Baviera. Pierre Huyghe, 55 anni, ha studiato alla École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs di Parigi, fino al 1985. Dopo la laurea ha esposto in numerose istituzioni internazionali. Da ricordare è una recente retrospettiva che ha fatto il giro delle gallerie di tutto il mondo, ospitata inizialmente al Centre Pompidou. L’artista ha anche vinto diversi premi, tra cui il Roswitha Haftmann Prize nel 2013 e l’American Contemporary Artist Award nel 2010, indetto dallo Smithsonian Art Museum. L’arte di Huyghe è incentrata sull’importanza dell’immagine intesa come dispositivo semiotico. Tutte le immagini, a parere dei critici più accreditati, sono tra loro correlate, ed è questa dinamica che facilita l’indagine sulle attese del pubblico, creando opere che devono essere considerate come parte di un tutto. Gran parte della sua pratica si concentra sull’innata capacità umana di creare, come simboleggiato dai cantieri presenti in alcune delle sue opere. Huyghe si riferisce ai suoi spettatori realizzando un ritratto della società quasi fosse un palinsesto, sul quale ogni generazione lascia il segno. Come annunciato dalla Biennale Arte 2017, sono ben 22 le iniziative a carattere espositivo che graviteranno attorno al nucleo centrale di Viva Arte Viva, allestita dal 13 maggio al 26 novembre. Non saranno esclusivamente le sedi “canoniche” a ospitare i grandi nomi della creatività internazionale. Fra i molteplici eventi va segnalato che l’Abbazia di San Gregorio farà da cornice a una ricca selezione di opere in vetro e ossa prodotte da Jan Fabre tra il 1977 e il 2017, sancendo il ritorno in grande stile a Venezia dell’artista, dopo l’esperienza del 2011 presso la Scuola Grande della Misericordia. All’insegna della spettacolarità anche The Golden Tower, l’installazione alta più di venti metri, realizzata da James Lee Byars nel 1990 e, a distanza di quasi trent’anni, allestita all’aperto, a Campo San Vio (nei pressi dell’Accademia), e a pochi passi dalla Collezione Peggy Guggenheim. Se Philip Guston prenderà possesso delle Gallerie dell’Accademia, Michelangelo Pistoletto sbarcherà sull’Isola di San Giorgio Maggiore, nell’omonima e suggestiva Basilica, e – come detto, Pierre Huyghe animerà l’Espace Vuitton.

Lascia un commento