Oltre 45 mila stranieri lavorano nel mondo delle cooperative con una crescita del 10,9% negli ultimi cinque anni. E’ quanto afferma l’Unione europea delle cooperative Uecoop in relazione alla presentazione dell’ultimo Dossier statistico sull’immigrazione 2018. Con il lavoro regolare – sottolinea Uecoop – lo straniero trova una sua collocazione nella società, evita il rischio di cadere nelle mani della malavita, sfugge alla povertà, partecipa alla crescita delle comunità oltre a pagare le tasse e i contributi pensionistici (foto migrante che lavoro nella sanità). Il lavoro – secondo l’indagine Uecoop/Ixè – viene percepito come una delle misure strategiche per l’inserimento dei migranti da oltre 6 italiani su 10 favorevoli a tirocini gratuiti nelle aziende con percorsi si inserimento a cui affiancare corsi obbligatori di lingua italiana secondo l’83% degli italiani. In questo senso – conclude Uecoop – le coop italiane svolgono una funzione strategica tanto che sono aumentate anche le imprese cooperative gestite da stranieri, dall’edilizia all’assistenza socio sanitaria, dal commercio ai servizi di pulizia arrivate a 5.248 con un balzo del 14,6% dal 2013 ad oggi.

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