La manifestazione lungo le strade tra Padova e Venezia dei 220 migranti, già ospitati nell’ex base militare di Conetta di Cona (Ve), è rientrata. Dopo alcune trattative, i manifestanti (che sono stati accolti durante le scorse notti in chiese e patronati delle diocesi di Padova e Venezia e dato loro the caldo e biscotti da parte dei volontari della Caritas e gruppi della protezione civile) hanno desistito di raggiungere Venezia a piedi, e sono stati imbarcati su bus e trasferiti in altri centri di accoglienza, situati in  alcune province venete. A Conetta restano al momento attuale 800 persone. Alcuni dei migranti sono stati ricollocati nel trevigiano e a Jesolo ma non hanno gradito la soluzione trovata per il loro alloggio ed hanno chiesto di poter tornare nella ex base. Il prefetto di Venezia Carlo Boffi, dopo aver dato la notizia della rientrata manifestazione e della soluzione adottata, sta vagliando, d’intesa con il ministero dell’interno, e con la collaborazione di vari sindaci, di poter trovare quelle opportunità di alloggio per non gravare ancora sul centro di Conetta, hub che per lungo tempo ha ospitato migranti fuori da ogni limite, tanto che il sindaco – come già riferito – ha chiesto di chiudere l’ex base per il troppo affollamento di migranti e per lo scontento dei residenti che si è già concretizzato con manifestazioni e appelli alle autorità al fine di risolvere diversamente, e con urgenza, il centro di Conetta.

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