A centinaia le proteste sui social dei veneziani residenti per una nuova alta marea che non e’stata mitigata dal Mose perche’non e’stato alzato l’8 dicembre. Il picco e’stato di 138 cent. alle 16.40,l’acqua ha allagato ampiamente il centro storico e cosi’a Chioggia con danni conseguenti alla invasione dell’acqua. Le condizioni meteo sono peggiorate a causa del forte vento di bora proveniente dalla costa dalmata e le previsioni di marea sono state aggiornate dal Centro previsioni e segnalazione maree del Comune di Venezia attorno alle 12, con il picco portato da 125 centimetri e 135, sempre per le 15.10. In città le sirene sono così tornate a suonare, mentre il sito del Comune ha avvisato che “il sistema Mose non è attivo”. Pero’alle 15.30, con una marea che ha già superato i 130 centimetri a Venezia, le sirene tornano a suonare per un nuovo peggioramento. La conferma anche dal sindaco Luigi Brugnaro il quale dopo alcuni sopralluoghi ha detto che tra le istituzioni c’e’piena collaborazione ma che occorre concordare assieme per far alzare il Mose per non trovarci impreparati. Il sollevamento delle paratoie avviene solo quando le previsioni danno una marea superiore ai 130 centimetri. Eventualità che fino a questa mattina era stata esclusa. E per azionare il Mose servono ore di anticipo. Perchè il Mose non si è alzato? Lo ha spiegato al Gazzettinonews Cinzia Zincone “Siamo in una fase sperimentale, nella quale si alza quando c’è una previsione di 130 centimetri: l’allerta viene data 48 ore prima, per permettere non solo di emettere le ordinanze per la navigazione ma anche per convocare le squadre operative». Zincone e’ capo del Provveditorato alle opere pubbliche del Nordest. «Infatti, nonostante a Venezia si parli di pigiare il bottone, in realtà l’operazione nasce con molto anticipo e va preparata. Fino a questa mattina le previsioni non arrivavano a 130, e quando sono cambiate si era fuori tempo massimo. Si prevede che possano esserci margini di errore, ma non così ravvicinato».Zincone afferma di augurarsi due cose: «la prima è che il vento, cioè l’elemento più imponderabile e fantasioso del mondo meteoreologico, spinga le acque fuori della laguna e faccia quello che oggi noi non siamo stati in grado di fare. La seconda è che si riesca a fare tesoro anche di questa esperienza per aggiornare le procedure in modo da adattarle anche a situazioni come questa, di improvviso peggioramento». Come detto tante sono le proteste degli abitanti, e pure dei titolati di negozi
che hanno accusato gli esperti di aver commesso errori di valutazione sul peggioramento della marea; decine di persone hanno chiesto un intervento della magistratura. Come noto, il Mose e’stato attivato per due giorni, il 6 e 7 scorsi, e le dighe mobili hanno frenato il mare che alle bocche di porto si era alzato anche di 3 metri e per due volte Venezia ne ha tratto beneficio. Ma i veneziani chiedono maggior tutela dal mare e non vogliono subire altre beffe come l’8 dcembre.
(ph arch.).

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