Il Tribunale di Udine, si apprende dai media, ha dato parere favorevole ed ha formalizzato la procedura di ristrutturazione del debito Snaidero, marchio italiano di cucine con sede a Majano, che farà ora capo a Dea Capital, società del gruppo De Agostini, quotata in borsa. I giudici Francesco Venier (presidente), Andrea Zuliani e Marco Caienna hanno decretato l’omologa dell’accordo di ristrutturazione stipulato ad aprile tra la storica impresa e i creditori – rappresentanti il 67% del debito complessivo (67,7 milioni di euro in totale al 31 dicembre) – accogliendo così il ricorso presentato dai legali della società (avvocati Luca Ponti e Francesca Spadetto). Allo stato dei fatti, Snaidero (nella foto, l’esterno aziendale) ha titolo da subito per procedere con il risanamento del debito e rilanciare la sua attività: i giudici hanno decretato l’omologa con «immediata irreversibilità». Di respiro quinquennale (2018-2022), il piano prevede l’ingresso in Snaidero del fondo IDeA CCR II – gestito da DEA Capital alternative Foundation Sgr -, che a dicembre 2017 aveva acquisito una parte sensibile del debito, pari a 23,6 milioni di euro. IDeA CCR II è pronto a entrare in società attraverso un aumento di capitale da 8 milioni circa, che gli varrà la quota di controllo, quindi ad erogare un finanziamento fino a un massimo di 13 milioni, come pubblicato dal Messaggero di Udine e dal Gazzettino e riferito da tv ed emittenti locali. Ancora a maggio, l’azienda aveva emesso un comunicato in cui si dava notizia che IDeA CCR II, secondo fondo di Financing italiano, gestito da DeA Capital Alternative Funds SGR (società del Gruppo DeA Capital), aveva concluso l’accordo con la famiglia Snaidero per l’acquisizione della maggioranza del capitale azionario della Snaidero Rino Spa (“Snaidero”), società italiana leader in Europa nella produzione e distribuzione di cucine componibili. La storia della Snaidero Rino Spa si identifica con la storia del suo fondatore, il Cav. Rino Snaidero, che nel 1946 inaugurò il primo laboratorio per la produzione di mobili, e del figlio Edi che ha preso le redini del Gruppo e oggi ne è il Presidente. L’azienda è cresciuta negli anni e ha avviato un importante processo di internazionalizzazione, attraverso l’apertura di sedi e società commerciali all’estero. Snaidero è attualmente il primo gruppo italiano, per dimensioni, attivo sul panorama internazionale. La strategia di crescita si è sviluppata attorno ai marchi Snaidero in Italia, Arthur Bonnet e Comera in Francia, Rational in Germania e Regina in Austria, un portafoglio di brand orientati all’innovazione, al design e alla valorizzazione dell’identità di prodotto. E su questo passaggio Edi Sanidero, presidente di Snaidero ha dichiarato: “cl’ipotesi di un nuovo assetto societario si apre una nuova era per la nostra storica azienda che può ora contare su una maggiore solidità patrimoniale e sulla disponibilità di nuove risorse che ci consentiranno di guardare al futuro con maggiore tranquillità. Con l’ingresso del Fondo IDeA CCR II nell’azionariato della Snaidero Rino Spa il nostro obiettivo è di crescere ulteriormente come Gruppo nel mondo dell’arredamento nazionale ed internazionale grazie ad un’ulteriore valorizzazione del nostro storico brand. Da oggi saremo quindi in grado di portare avanti le strategie di sviluppo pianificate da tempo sia a livello nazionale che internazionale. Dal 1946 ci siamo fatti apprezzare per la nostra continua specializzazione, innovazione, creatività e per il nostro design unico, che ha sempre anticipato i tempi. Siamo stati e saremo sempre in grado di creare interesse. Vorrei ringraziare, ha concluso l’imprenditore-presidente, chi ha creduto nella nostra azienda, lavoratori, sindacati, istituzioni, clienti e fornitori e sono certo che possiamo lavorare congiuntamente per raggiungere ambiziosi piani di sviluppo in mercati sicuramente molto dinamici, ma anche molto competitivi”.

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