Buona notizia per l’industria dolciaria veronese, ma non solo: i pandori e panettoni Melegatti potranno continuare ad essere prodotti, grazie all’entrata pari al 30% della azienda veronese Dal Colle spa (foto combo dell’Arena). Lo ha comunicato Abalone Asset Management, il fondo maltese che ha finanziato la minicampagna di Natale del marchio scaligero inventore del pandoro, attraverso una società del fondo Open Capital.Riccardo Teodori, fund manager di Open Capital ha dichiarato che la partecipazione della Dal Colle è stata selezionata principalmente per lo specifico know how maturato nel settore dei prodotti da non ricorrenza, che ne fa un partner industriale di grande esperienza ed affidabilità», hanno precisato da Abalone. Si è inoltre appreso che il fondo maltese ha nominato Sergio Perosa, nuovo procuratore generale, con il mandato di proseguire le attività e la programmazione di lavoro previsto per il piano di Pasqua (colombe). Perosa sostituisce Luca Quagini che si è occupato finora della mini campagna natalizia. Per attuare al meglio la ristrutturazione avviata in Melegatti il 7 novembre scorso, è stato infatti nominato l’ingegner Perosa. Il manager ha spiegato che l’impegno nell’implementazione della campagna pasquale, sarà volto a massimizzare l’efficienza della realtà produttiva e alla valorizzazione e conservazione dei livelli occupazionali. Nel nuovo staff, in qualità di chief restructuring officer, è entrato anche Carlo Gianani, con il manadato di occuparsisi della ristrutturazione aziendale della fabbrica di Melegatti, a San Giovanni Lupatoto. In questi mesi di crisi, cassa integrazione alla Melegatti hanno dato sostegno anche gli studenti veneti si sono mobilitati con una campagna solidale per aiutare i lavoratori della storica azienda dolciaria veronese. La Rete degli studenti Medi e il sindacato degli universitari Udu Veneto hanno un tam-tam via social e web, e pubblicato dal giornale l’Arena , per supportare i lavori di Melegatti, organizzando prenotazioni di vendita nelle classi e nelle scuole. “Vogliamo difendere il lavoro e garantire un Natale e un futuro più sereno a tutti i lavoratori e alle loro famiglie” aveva spiegato Rachele Scapa, della Rete degli Studenti Medi Veneto. L’obiettivo dell’azienda, come ricordato, è quello di produrre e vendere un milione e mezzo di pandori e panettoni, pur con la difficoltà del ritardo con cui è iniziata la campagna delle festività. Dal Colle, come le altre aziende dolciaria di Verona, ha il merito della scelta strategica di utilizzare i forni e le linee per creare croissant e biscotti, dolci che vengono consumati tutto l’anno garantendo alle aziende un lavoro più stabile. I dolci prodotti prendono la via estera; secondo recente report di Intesa Sanpaolo, nei primi tre mesi dell’anno per il distretto “dolci e pasta veronesi”, ha raggiunto i 91,5 milioni. “I clienti non ci fanno caso e spesso non se lo immaginano, ma la produzione di pandori e panettoni per il prossimo Natale”, ha detto tempo fa Beatrice Dal Colle, amministratore delegato dell’azienda di Colognola ai Colli, “comincia proprio d’agosto, anche da metà luglio. Magari qualcuno tiene chiuso la settimana del Ferragosto e apre la prossima, ma tutti abbiamo la necessità di tornare in produzione prima dell’inizio di settembre. Da quando esportiamo anche in Paesi molto distanti bisogna calcolare che alcune mete richiedono dai 45 ai 60 giorni di nave. Significa che per essere sugli scaffali in Australia alla fine di ottobre, bisogna produrre già oggi”. Il mercato domestico per pandoro e panettone resta quello fondamentale, tuttavia negli ultimi anni è cresciuta la richiesta anche lontano da noi. “Essendo dolci della tradizione”, ha sottolineato Dal Colle, resistono molto bene le  tradizioni tramandate da nonni e genitori che restano sempre valide”. Per l’estero i panettoni Dal Colle sono distribuiti in Canada, Usa, Australia, Venezuela, Madagascar, solo per citare quache paese.

 

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