Conoscere le modalità di come si muovono le circa 70.000 persone che compongono la community dell’università di Padova non è una cosa semplice, e non solo per i numeri che entrano in gioco. Esistono dinamiche ed esigenze molto diverse tra di loro, che vanno capite, studiate ed interpretate. Con questo spirito, e con l’obiettivo di migliorare la mobilità in ateneo, l’università di Padova ha condotto un’indagine sugli spostamenti casa-lavoro, che ha coinvolto 2.000 dipendenti e più di 13.000 studenti. La ricerca è finalizzata alla realizzazione di un progetto più ampio – il Piano degli spostamenti casa-lavoro (e casa-studio) – che prevede una serie di azioni coordinate sul tema della mobilità. Ne riferisce Pietro Osti su Bo Live, il giornale web dell’ateneo (con photo). “L’impatto di questa indagine è importante – ha detto il prof. Riccardo Rossi, responsabile del laboratorio Trasporti del dipartimento ICEA – perché coinvolge un numero di persone ampio e perché interessa un’area estesa. I dati che abbiamo raccolto sono statisticamente significativi, quindi possiamo utilizzarli per analizzarli e ragionare a livello dell’intera community”.
Dalle analisi dei questionari è emerso come i due gruppi indagati, studenti e dipendenti, si spostino in maniera diversa. Gli studenti utilizzano maggiormente mezzi definiti “sostenibili”, che comprendono ad esempio biciclette, trasporto pubblico e mezzi elettrici, mentre i dipendenti sono più legati a metodi “non sostenibili”, come ad esempio l’uso di auto private. “Guardando questo risultato – ha procisato Rossi – bisogna tener conto del fatto che gli studenti, rispetto ai dipendenti, hanno meno possibilità di utilizzare un’auto propria. Per migliorare questa situazione occorre intraprendere azioni che permettano di migliorare il trasporto pubblico, oppure potenziare altri strumenti – il car pooling – in cui anche l’Università può agire più facilmente”. La materia dei trasporti individuali che grava sull’ateneo sarà oggetto di approfondimenti ulteriori, dibattiti, e incontri con le autorità locali per trovare facilitazioni, percorsi per chi deve affrontare questi spostamenti in città.

Lascia un commento