“Incontri di Cinema e Letteratura” è il titolo della rassegna organizzata dal Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università di Padova e che si apre il 12 aprile (h 15.30) in Aula E di Palazzo Bo a Padova con Gianni Amelio (foto). Guardare un film di Amelio non significa solo “vedere” ma leggere e contro-leggere in filigrana anche i romanzi da cui sono tratti i suoi lavori. Amelio infatti non è solo regista, ma anche lo sceneggiatore dei suoi film. Questo significa che la cinematografia di Amelio, oltre che sulle immagini, è costruita sulla parola. Che poi il regista si sia cimentato negli ultimi anni in due lavori letterari non fa che aggiungere curiosità per le sue pagine scritte, ma non (ancora) proiettate. Il regista e scrittore discuterà assieme a Denis Brotto, Attilio Motta e Giorgio Tinazzi in merito ai rapporti tra cinema e scrittura letteraria a partire dai suoi più recenti lavori, quali il film “La tenerezza” e la pubblicazione di due romanzi come “Politeama” (2016) e “Padre quotidiano” (2018). Il programma di questo quarto anno degli incontri di Cinema e Letteratura segue, come spiega una nota dell’ateneo, il filone di analisi avviato durante il convegno “Interferenze” dello scorso novembre, organizzato da Denis Brotto e Attilio Motta, andando ad indagare gli autori italiani che hanno sviluppato la loro opera sia sul fronte cinematografico che su quello letterario. Gianni Amelio, laureato in filosofia all’università di Messina, ha ampia notorietà per la produzione cinematografica e documentaristica; come scrittore è autore di Lamerica (Einaudi, 1997), Così ridevano (Lindau, 1999), Il vizio del cinema. Vedere, amare, fare un film (Einaudi, 2004), Le chiavi di Casa (marsilio, 2004), La stella che non c’è (Marsilio 2006), Un film che si chiama desiderio (Einaudi, 2010), L’ora di regia (Rubbettino, 2016), scritto con Francesco Munzi, e dei romanzi Politeama (Mondadori 2016) e Padre quotidiano (Mondadori, 2018).

 

 

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