The arrival of the Icelandic Christoph Bucher artwork 'Barca Nostra', the fishing boat with 700 migrants on board which sank in the Mediterranean Sea in 2015, in the port of Marghera, Venice, northern Italy, 06 May 2019. The boat will become an artistic installation within the 58th Biennale of Art that runs from 11 may to 24 November. ANSA/ANDREA MEROLA

“Barca nostra” e’ stato chiamato il relitto del grande barcone, simbolo delle tragedie delle migrazioni degli ultimi anni: il peschereccio libico che il 18 aprile 2015 affondò nel canale di Sicilia, con 700 persone a bordo. E’ stato recuperato nel 2016 ora diventa un’istallazione artistica della Biennale d’arte. “Barca Nostra”, come l’ha ribattezzata Christoph Büchel, ideatore del progetto, e’ partita da Augusta ed ora e’ricoverata all’Arsenale di Venezia dove e’ arrivata su una chiatta. Il legno resta in questo luogo per tutta la durata della Mostra internazionale d’arte. Büchel è l’artista che nel 2015 ha trasformato un padiglione della Biennale in moschea. La sua iniziativa ha innescato, secondo i media, valutazioni contrapposte:da una parte quelle favorevoli all’accoglienza dei migranti e che il relitto e’ una testimonianza che conferma la gravita’ del problema che va risolto a livello europeo. Dall’altra ci sono giudizi che non manifestano entusiasmo sul relitto posto in “vetrina” alla Biennale invocando l’arte che non e’ ma che resta solo un pessimo ricordo di una tragedia.
(foto media locali del relitto su chiatta attraversa laguna verso Arsenale).

Lascia un commento