Con l’avvio delle celebrazioni dell’ottavo centenario dalla scelta vocazionale che vide Fernando di Lisbona diventare frate Antonio, il 16 gennaio 1220, il Santo Padre ha scritto una lettera al Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali fra Carlos Trovarelli. Il Papa nel suo messaggio ha ripercordo la scelta di Frate Antonio ed il suo «Desiderio di sperimentarne la stessa santa inquietudine che lo condusse sulle strade del mondo per testimoniare, con la parola e le opere, l’amore di Dio. Il suo esempio di condivisione – si legge ancora nella lettera di Papa Francesco ­– con le difficoltà delle famiglie, dei poveri e disagiati, come pure la sua passione per la verità e la giustizia, possano suscitare ancora oggi un generoso impegno di donazione di sé, nel segno della fraternità. Penso soprattutto ai giovani: questo Santo antico, ma così moderno e geniale nelle sue intuizioni, possa essere per le nuove generazioni un modello da seguire per rendere fecondo il cammino di ciascuno». E proprio da questi significativi passaggi prende vita, in questo anno di pandemia, una edizione particolare e” la fortunata “Notte di Miracoli” che da alcuni anni anima la serata dedicata ai giovani del “Giugno Antoniano”. Una edizione quella del 2020 fortemente limitata dalle disposizioni anti covid che vietano gli assembramenti, ma non per questo meno intensa e partecipata. In questa Tredicina 2020 non ci sono i moltissimi giovani che invitano gli altri giovani ad entrare in Basilica e a partecipare insieme alla serata di preghiera e condivisione, ma i frati hanno comunque pensato ad un momento di preghiera e di comunione che sia possibile vivere anche individualmente. La “Notte di miracoli” si svolge nella Basilica aperta dalle ore 21 alle ore 24, secondo un itinerario che evidenzi la Vocazione Francescana di Antonio. I frati hanno segnalato ai pellegrini una sorta di itinerario di preghiera individuale costruito secondo alcune tappe: partenza dal Chiostro Magnolia illuminato con lumini. Giunti all’interno del Santuario, la tappa successiva e’ alla Cappella delle Benedizioni, dinanzi al Crocifisso di Annigoni che e’ interpretato come richiamo al martirio dei frati in Marocco da cui la crisi e la scelta francescana di Fernando che diventa Antonio. Poi si passa alla Cappella delle Reliquie che custodisce la tonaca di Antonio, la cui teca resterà illuminata per tutta la sera. Questo duventa 0il momento dedicato alla Vestizione; quindi in preghiera individuale ci si recherà alla Cappella san Francesco: una vita seguendo l’ideale francescano. A seguire una sosta alla Madonna Mora, segno della devozione di frate Antonio a Maria nel primitivo convento padovano, e del suo primo operare nella città di Padova. In un passo e si giunge all’Arca del Santo: Antonio è vivo e opera ancora miracoli, anche raffigurati nei meravigliosi altorilievi marmorei, il primo dei quali mostra appunto la scena della Vestizione. Ultima tappa l’uscita passando dinanzi alla Statua processionale del Santo: Antonio che esce per la città quale compagno di vita. Un itinerario semplice ed intenso, ma costruito su brevi soste, così da non creare assembramenti. Il 13 giugno e’la festa di S.Antonio e in questi giorni di vigilia (la tredicina) hanno celebrato sante messe tutti i Vescovi diocesani del Triveneto, compreso il Patriarca di Venezia; ma in Basilica sono giunti in questo periodo di pre festa altri Vescovi emeriti con delegazioni di altre citta’. (ph arch.).

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