Boom degli acquisti on line per viaggi e soggiorni con un crescita del +15% nell’ultimo anno e una spesa che supera i 3,54 miliardi di dollari. E’ quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative Uecoop su dati Digital 2018 in occasione della Giornata mondiale del turismo che si è celebrata il 27 settembre in tutto il mondo e che quest’anno è dedicata proprio alla trasformazione digitale. Il turismo on line – spiega Uecoop – fa segnare il maggior tasso di crescita insieme al cibo e alla cura della persone (+15%) superando mobili (+14%) e moda (+12%). L’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite – sottolinea Uecoop – prevede che a livello globale il turismo continuerà a crescere in media del 3% all’anno fino al 2030 mentre già oggi il settore rappresenta circa il 10% del Pil mondiale e 1 posto di lavoro su 10. Un trend confermato anche dalla crescita delle cooperative legate in modo più o meno diretto al settore turistico che negli ultimi cinque anni hanno registrato un aumento del 10,9% con 9.077 realtà fra alloggio, ristorazione, servizi di viaggio, cura di edifici e paesaggio. Internet – afferma Uecoop – oltre che metodo di acquisto è anche strumento di analisi e studio per itinerari, curiosità e opportunità di alloggio oltre che di verifica delle offerte e delle recensioni sulla qualità dei servizi offerti. Più della metà degli italiani (53%) acquista prodotti o servizi in rete con una spesa media on line che – sottolinea Uecoop – ha raggiunto i 595 euro a testa all’anno con un aumento dell’8% nell’ultimo anno. Secondo le Nazioni Unite il web e le innovazioni tecnologiche offrono al turismo l’opportunità di migliorare l’inclusività, la forza della comunità locale e una gestione efficiente delle risorse con una dinamica sociale che – rileva Uecoop – si rispecchia nelle attività delle cooperative che in Italia lavorano per salvare dal rischio di chiusura i piccoli borghi d’Italia, veri e propri tesori di tradizione, paesaggio e architettura da scoprire anche fuori dai tradizionali itinerari turistici. Un lavoro che – conclude Uecoop – vuole evitare che si allunghi l’elenco degli oltre 6mila paesi fantasma, senza più neppure un abitante, che già punteggiano valli e montagne da nord a sud della Penisola.

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