Roberto Gumirato, il professionista-manager che ha risanato i conti di Ascopiave, è stato rimosso dalla carica su pressioni politiche pomosse dai soci(durante una riunone, a Spresiano). La sua uscita costerà 1,8 mln di euro per l’incentivo all’esodo. Sulla procedure e dettagli economici si saprà più avanti. Intanto, la società – che opera a Pieve di Soligo (Treviso), (nella foto la sede generale), ha comunicato che è alla ricerca di un altro direttore generale. Asco Holding è il consorzio che riunisce 92 società, quasi tutte amministrazioni locali, per tenere una linea strategica comune. La holding detiene il 60% delle quote di Ascopiave, scambiata a Piazza Affari. Al centro del contrasto, come è detto in un ervizio di MF e pure di Teleborsa, la fuoriuscita dell’unico socio di maggior peso nella holding, i privati di Plavisgas Srl (hanno l’8,61% delle quote), che costa, in base al diritto di recesso fissato a 3,75 euro, un totale di 42 milioni di euro. Fra l’altro il CdA di Asco Holding avrà luogo il 13 agosto. MF ha appreso che Plavisgas, comunque non intende uscire da facto dalla holding, ma restare con uno 0,5% per poter poi continuare a discutere al Consiglio di Stato il ricorso presentato dai Comuni leghisti alla sentenza del Tar che aveva dato ragione ai privati, bocciando l’originaria fusione Asco Holding-Asco Tlc. La matassa del dare-avere non sarà di facile snellimento. Ascopiave, in una sua nota, ha premesso che la risoluzione consensuale scatterà dal 15 novembre, con le dimissioni anche dalle cariche nelle controllate. Gumirato riceverà oltre 1,8 milioni di euro sotto diverse voci. Ai 695 mila euro equivalenti a due anni di stipendio, come incentivo all’esodo, in più altri 532 mila euro come premio per il risanamento di Sinergie Italiane, 90 mila euro di premio di risultato, 10 mila per le rinunce alle pretese rispetto al rapporto di lavoro e 547 mila per il patto di non concorrenza a cui sarà vincolato per tre anni e mezzo, fino al maggio 2022. E’ noto che Gumirato è il manager che ha impostato, negli anni della presidenza di Fulvio Zugno, il risanamento di Ascopiave dopo l’uscita di Gildo Salton e il pessimo esercizio 2011, con le pesanti perdite accumulate dopo l’acquisto della società del gas, Sinergie Italiane, mettendo le basi per il ritorno all’utile, e al dividendo per i comuni soci, e la risalita del titolo ai livelli storici. Azionista rilevante di Ascopiave è Amber che si è sempre detta soddisfatta del lavoro di Gumirato. Ascopiave Spa è una società per azioni italiana, costituita nel 2004, avente come attività la realizzazione e gestione di reti ed impianti per la distribuzione di gas metano e di impianti per la produzione e distribuzione di energia elettrica. La società è quotata presso la Borsa valori di Milano. Amber Capital, attraverso le due sedi, quella di Londra, che detiene oltre il 5% delle quote e quella italiana di Milano, che ha in mano circa l’1% delle azioni. he se è stato defeneLa società è stata costituita nel 2004 con la denominazione Ascogas S.r.l., è stata quindi trasformata in Spa con l’attuale denominazione il 27 dicembre 2004 ed ha iniziato ad operare a seguito del conferimento dell’intera attività produttiva di una preesistente Ascopiave, che è rimasta il principale azionista della società con la denominazione Asco Holding. La società trae origine dal Consorzio obbligatorio fra i comuni della Marca Trevigiana facenti parte del Bacino Imbrifero del Piave, istituito nel 1956 fra i 34 comuni della valle del fiume Piave con lo scopo di raccogliere i canoni versati dalle società idroelettriche per l’utilizzo delle acque del fiume e destinarli ad opere di sistemazione del territorio oltre che a generiche attività volte a favore del progresso economico e sociale dei residenti. Il consorzio decise di concentrare queste generiche attività nella metanizzazione del territorio, destinando a tale opera gran parte delle risorse raccolte; negli anni la rete si estese ai 34 comuni consorziati ed a 58 altri comuni limitrofi che stipularono regolari convenzioni. Il primo comune fu allacciato alla condotta di distribuzione primaria nel 1971 e l’estensione a tutti gli altri venne completata nei vent’anni successivi. Nel 1996, il mutato quadro normativo impose la creazione di una azienda speciale consortile, suddividendone le quote di partecipazione tra i 34 comuni soci del consorzio, denominata Azienda Speciale Consortile del Piave, alla quale venne conferita l’intera attività economica del consorzio stesso. Successivamente, assumono quote dell’azienda speciale anche i 58 comuni originariamente convenzionati e, nel 2001, ne entra a far parte anche il comune di Castelfranco Veneto, che conferisce la propria rete di distribuzione, completando il nucleo dei 93 comuni attualmente soci. Risulta che i comuni serviti erano 156 nel 2002, mentre ora sono 154.

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