Sugli scenari futuri si sono esercitati gli studenti di Cà Foscari del corso di laurea magistrale in Scienze ambientali, scoprendo che nel giro di pochi decenni l’innalzamento del livello del mare corroderà 45-50 metri di costa, a Pellestrina e al Lido. La previsione è questa: potrebbero sparire le spiagge e il mare si infrangerebbe direttamente sulle barriere dei “murazzi”, la scogliera naturale costruita ai tempi della Serenissima. Uno scenario che renderà ancora più vulnerabili le due isole, sempre più esposte alle mareggiate anche per la mancanza di manutenzione alle opere difensive (come il sistema di spiagge artificiali di Pellestrina). Questo dato è uno dei risultati di ‘Futuring Venice 2056’, laboratorio proposto agli studenti da Emanuela Molinaroli, geologa docente di Geomorfologia degli ambienti costieri al Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica. Il laboratorio è il frutto di una collaborazione con un gruppo di ricercatrici del Joint Research Center (JRC) della Commissione Europea e dell’istituto Irea del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Milano, che hanno introdotto nel corso una metodologia di public engagement già sperimentata altrove sui temi del cambiamento urbano. Questi risultati sono stati pubblcati sul magazine news dell’ateneo veneziano. Nel testo si precisa che la metodologia mira a produrre scenari a supporto delle decisioni politiche, non basati solo su pareri di esperti ma anche sulle conoscenze locali e accogliendo le prospettive di chi abita e vive in un territorio. Gli studenti che hanno partecipato al laboratorio hanno riflettuto sui possibili impatti sociali, etici, culturali e ambientali a partire proprio da quanto accaduto durante l’acqua alta del 1966, episodio di cui la maggior parte di loro ha dichiarato di non aver mai sentito parlare prima. Come noto, il 4 novembre 1966 Pellestrina finì sommersa dall’eccezionale mareggiata e dall’acqua alta. I ‘murazzi’ cedettero in più punti. E subito l’isola finì di essere un orto per Venezia: l’acqua salata aveva compromesso i campi. L’evento estremo ebbe un impatto senza precedenti sulla vita degli isolani, ma cosa potrà accadere quando il livello del mare salirà sospinto dagli effetti a catena dei cambiamenti climatici? Per produrre lo scenario, gli studenti non si sono limitati a consultare la letteratura scientifica o a studiare, insieme alla loro docente, le caratteristiche geomorfologiche delle isole, fondamentali barriere tra la laguna veneziana e l’Adriatico. Sono stati sul posto, cioè a Pellestrina e al Lido (foto), ed hanno raccolto materiali audiovisivi e intervistato gli abitanti; hanno poi discusso con loro i risultati in incontri organizzati con le municipalità e presto ne parleranno anche nelle scuole.

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