Almeno mille elettrodestici (frigorigeri,lavatrici,fornetti e lavastoviglie) debbono essere ritirati dagli operatori ecologoci dell’azienda Veritas, oltre al mobilio ormai inutilizzabile situato nelle abitazioni al pianoterra di Venezia invase dall’alta marea del 17 novembre che ha raggiunto 1.50. Gia’pesante il bilancio dei danni a seguito del precedente fenomeno del 12 scorso, con 1.87. I dati sul materiale danneggiato sono solo di prima stima. Anche questo lunedi’ bar e altri negozi sono sottosopra per il normale ripristino dell’attivita”. Anc
Pure La Fenice ha subito notevoli danni causati dall’acqua entrata dal sottoterra (va ricordato che molti immobili per la maggior parte si reggono su palafitte). Difficile ancora trovare un esercizio aperto solo per bere un semplice caffe’. Pure i panifici sono ko; il pane viene venduto nei supermercati, dotati di forni elettrici. “Venezia resiste”, titola il quotidiano Il Gazzettino. Ma il maltempo inevitabilmente si ripetera’ e cosi’ le alte maree, e questo fintanto che non sara’attivato il Mose,le dighe mobili di sbarramento dal mare alle bocche di porto. Il sistema idraulico – secondo il Consorzio, gestore dei lavori,- potra’ ridurre la forza d’onda dell’Adriatico del 50%. L’evidente preoccupazione dei veneziani,ma non solo, e’che il sistema (pronto al 95%) potra’ essere operativo non prima del 2021. Ecco che e’ urgente anticipare l’attivita’ delle dighe mobili; perdurando questo stato Venezia tornera’ allagata e chissa’in 2 anni ancora per quante volte in caso di altre mareggiate e pessime condizioni meteo. Venezia resta vittima delle grandi maree. Gia’ invocata una zona franca.
(foto MR: spazio su ponte S.Sebastiano occupato da elettrodomestici e materiali damneggiati da buttare).

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