La società siderurgica Danieli di Buttrio (Udine) ha acquisito una commessa da 300 milioni di dollari per la realizzazione di un innovativo impianto dual use, (colata più laminatoio) dal colosso Shougang Jingtang United Iron & Steel. Si è appreso dalla stampa specilizzata e dal sito dell’ azienda friulana che l’impianto produrrà 2,1 milioni di tonn. all’anno di nastro a caldo di alta qualità. Il gruppo di Gianpietro Benedetti, ha superato le proposte dei concorrenti giapponesi e tedeschi, ed ha acquisto l’ordine per un brevetto che incorpora il meglio della tecnologia per la produzione di nastri di acciaio, partendo da bramma sottile e che sarà benchmark mondiale nel settore. Le autorità ed esperti cinesi, dopo un anno, hanno deciso di assegnare l’impianto alla Danieli, che in questo caso è in Consorzio con la giapponese Tmeic per la fornitura della parte elettrica e dell’automazione del laminatoio. L’impianto si inserisce nel nuovo piano economico che comprende pure la siderurgia. Il “new normal” della Cina privilegia la qualità nella crescita, rispetto alla quantità. In Cina c’è una superproduzione del siderurgico pari a 300 milioni di tonn.; Pechino realizza in un anno quasi il doppio di quello che fa l’Europa (180 milioni di tonn.) e lo esporta a prezzi vantaggiosi. Per comprendere l’impatto sul mercato va segnalato che l’Italia produce appena 22 milioni di tonn. all’anno. Pechino è il decimo partner commerciale italiano per circa 12 miliardi di euro.

 

 

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