Con 20.000 presenze s’e’ chiusa la 17/ma edizione di ArteGenova, mostra mercato di arte moderna e contemporanea che la società padovana Nef organizza dal 2005 alla Fiera di Genova e che si è tenuta al padiglione Jean Nouvel dall’8 al 10 aprile.
“Siamo soddisfatti per l’accoglienza del territorio – commenta Nicola Rossi, ideatore curatore dell’esposizione che è una delle principali del settore nel Nord Ovest e una delle più apprezzate d’Italia – In linea con il numero dei visitatori della scorsa edizione pre Covid del 2020: presenze in arrivo non solo dalla Liguria, ma anche da Piemonte, Lombardia e alta Toscana. E’ un segnale della volontà di ripresa che coinvolge sia i galleristi sia il collezionismo e gli investitori”.
L’edizione 2022 ha portato in città un centinaio di galleristi da tutta Italia e dalla Slovenia, con opere di oltre 500 artisti tra i nomi più conosciuti del panorama internazionale; più 54 tra gallerie, associazioni, collettivi e singoli artisti emergenti giunti da Italia e Svizzera, presenti nella sezione Contemporary Art Talent Show che riunisce opere dal costo inferiore ai 5.000 euro e alla quale è abbinato il Premio Banca Mediolanum (sponsor di ArteGenova) vinto quest’anno da Gianni Lorenzo Depaoli di Torino con l’opera “Solo” realizzata in pelle e inchiostro di calamaro: “E’ il mio modo per far rinascere gli scarti e restare legato al lavoro di famiglia: i miei genitori vendevano il pesce di cui per anni sono stato importatore”.
Oltre a questo premio consegnato da Nicola Rossi e da Stefano Pirrone presidente di un consorzio di Banca Mediolanum, è stata attribuita una menzione speciale a Lorenzo Erba da Monza per “Anima astratta”.ArteGenova ha messo insieme lavori di Warhol, Christo, De Pisis, Duchamp, Ligabue, Baj, Hartung, Rosai, Sironi, Burri, Morandi, Boetti, Schifano, Campigli, Guttuso, Jenkins e molti altri. Tra le migliaia di opere di grande valore si sono viste: la rarissima Fountaine di Marcel Duchamp ritenuta l’origine del Dadaismo; diverse tele di Fontana anche del periodo precedente ai celebri tagli seriali; l’unica croce realizzata da Emilio Scanavino; un Cretto di Burri di 13 anni precedente all’opera monumentale Cretto di Gibellina; i décollages di Mimmo Rotella; autoritratti di Ligabue, nudi di De Chirico del Ventennio, un ritratto che il futurista Giacomo Balla fece alla figlia, un raro collage in rilievo su sughero di Giuseppe Capogrossi (1970). Molto rappresentata la Pop Art con il raro ciclo completo Jacky 1-2-3 di Andy Warhol del 1965 tornato in pubblico dopo l’ultima uscita nel 2015 al Moma di New York; o un Baloon Dog di Jeff Koons in ceramica blu. Presente in più gallerie il tema attuale della guerra, nei lavori di Bansky, Valerio Adami, Mario Schifano, Sebastian Matta, Mario Sironi, Laura Bissoli”.
(ph arch.ArteGenova).

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