C’è tempo fino al 26 novembre, ai Giardini e all’Arsenale, per visitare l’ Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo “Viva Arte Viva”, curata da Christine Macel e organizzata dalla Biennale di Venezia, presieduta da Paolo Baratta. La mostra è affiancata da 86 Partecipazioni Nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 3 i paesi presenti per la prima volta: Antigua e Barbuda, Kiribati, Nigeria. Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane, è curato quest’anno da Cecilia Alemani. Sono 23 gli Eventi Collaterali proposti da enti e istituzioni internazionali, che allestiscono le loro mostre e le loro iniziative a Venezia in concomitanza con la 57/ma esposizione. La mostra offre un percorso espositivo che si sviluppa intorno a nove capitoli o famiglie di artisti, con due primi universi nel Padiglione Centrale ai Giardini e sette altri universi che si snodano dall’Arsenale fino al Giardino delle Vergini. 120 sono gli artisti partecipanti, provenienti da 51 paesi; di questi 103 sono presenti, per la prima volta, nella mostra Internazionale del curatore. “La Biennale si deve qualificare come luogo che ha come metodo, e quasi come ragion d’essere, il libero dialogo tra gli artisti e tra questi e il pubblico” Con queste parole il Presidente della Biennale Paolo Baratta ha spiegato che “con la presente edizione si introduce un ulteriore sviluppo; è come se quello che deve sempre essere il metodo principale del nostro lavoro, l’incontro e il dialogo, diventasse il tema stesso della mostra. Perché questa Biennale è proprio dedicata a celebrare, e quasi a render grazie, all’esistenza stessa dell’arte e degli artisti, che ci offrono con i loro mondi una dilatazione della nostra prospettiva e dello spazio della nostra esistenza. Una mostra ispirata all’umanesimo, ha detto Christine Macel. Un umanesimo non focalizzato su un ideale artistico da inseguire, né tanto meno caratterizzato dalla celebrazione dell’uomo come essere capace di dominare su quanto lo circonda; semmai un umanesimo che celebra la capacità dell’uomo, attraverso l’arte, di non essere dominato dalle forze che governano quanto accade nel mondo, forze che se lasciate sole possono grandemente condizionare in senso riduttivo la dimensione umana. È un umanesimo nel quale l’atto artistico è a un tempo atto di resistenza, di liberazione e di generosità”. Ancora Baratta: “con questa Biennale poi, l’incontro diretto con l’artista assume un ruolo strategico, tanto da costituire uno dei pilastri della mostra, con un programma che per dimensione e per impegno è senza precedenti. Attorno alla mostra principale della curatrice, 86 padiglioni dei paesi partecipanti daranno vita ancora una volta a quel pluralismo di voci che è tipico della Biennale di Venezia”. Secondo Macel: “L’arte di oggi, di fronte ai conflitti e ai sussulti del mondo, testimonia la parte più preziosa dell’umanità, in un momento in cui l’umanesimo è messo in pericolo. Essa è il luogo per eccellenza della riflessione, dell’espressione individuale e della libertà, così come degli interrogativi fondamentali. L’arte è l’ultimo baluardo, un giardino da coltivare al di là delle mode e degli interessi specifici e rappresenta anche un’alternativa all’individualismo e all’indifferenza. Più che mai, il ruolo, la voce e la responsabilità dell’artista appaiono dunque cruciali nell’insieme dei dibattiti contemporanei. È grazie alle individualità che si disegna il mondo di domani, un mondo dai contorni incerti, di cui gli artisti meglio degli altri intuiscono la direzione. Viva Arte Viva è così un’esclamazione, un’espressione della passione per l’arte e per la figura dell’artista; è una Biennale con gli artisti, degli artisti e per gli artisti.» I nove Trans-padiglioni Ognuno dei nove capitoli o famiglie di artisti della Mostra “costituisce di per sé un Padiglione o un Trans-padiglione, in senso transnazionale, che riprende la storica suddivisione della Biennale in padiglioni, il cui numero non ha mai cessato di crescere dalla fine degli anni ‘90″. La Mostra si propone così come una esperienza che disegna un movimento di estroversione, dall’io verso l’altro, verso lo spazio comune e le dimensioni meno definibili, aprendo così alla possibilità di un neoumanesimo”. “Viva Arte Viva vuole infondere un’energia positiva e prospettica rivolta ai giovani artisti : partendo dal “Padiglione degli artisti e dei libri”, la mostra pone come premessa una dialettica che attiene alla società contemporanea, al di là dell’artista stesso, e che interroga tanto l’organizzazione della società quanto i suoi valori.» “L’arte e gli artisti vengono quindi collocati al centro della Mostra che inizia da un’indagine sulle loro pratiche e il modo di fare arte, tra ozio e azione, tra otium e negotium”. Gli artisti al centro della mostra Tavola Aperta (Open Table), Progetto Pratiche d’Artista, La Mia Biblioteca: l’intera mostra è animata quest’anno da una serie di progetti paralleli e di performance che seguono lo stesso postulato, quello di mettere gli artisti al centro della Mostra. Tavola Aperta (Open Table) Il venerdì e il sabato di ogni settimana, durante i sei mesi di Esposizione, un artista tiene una Tavola Aperta (Open Table), incontrando il pubblico durante un pranzo da condividere, al fine di descrivere il proprio lavoro e dialogare. Due sono i luoghi dedicati a questi eventi, la parte antistante del Padiglione Centrale dei Giardini e delle nuove Sale d’Armi dell’Arsenale, mentre la trasmissione in streaming sul sito della Biennale consentirà a chiunque di seguirne lo svolgimento. Progetto Pratiche d’Artista Nel Padiglione Centrale dei Giardini e nelle Sale d’Armi dell’Arsenale, uno spazio parimenti dedicato al Progetto Pratiche d’Artista raccoglie un insieme di brevi video realizzati dagli artisti stessi, per far scoprire il loro universo e il loro modo di lavorare. “Questi due progetti – ha spiegato Macel – sono aperti a tutti gli artisti della Biennale Arte. Ogni Padiglione nazionale è altresì invitato a partecipare alla Tavola Aperta (Open Table), il mercoledì e il giovedì, ma anche ad arricchire il database dei video sugli artisti”. La Mia Biblioteca Infine, il progetto La Mia Biblioteca -ispirato al saggio di Walter Benjamin pubblicato nel 1931 – permette agli artisti di Viva Arte Viva di riunire in una lista le loro letture preferite, offrendo agli stessi una fonte di reciproca conoscenza e d’ispirazione per il pubblico. Il progetto è visibile nella mostra del Padiglione Centrale, così come nel catalogo. Il Padiglione Stirling ai Giardini ospita la biblioteca costituita dagli artisti e messa a disposizione del pubblico. Progetti Speciali e Performance Parallelamente alla Mostra del Padiglione Centrale e dell’Arsenale, diversi Progetti Speciali e Performance sono commissionati specialmente per i Giardini, il Giardino delle Vergini e altri luoghi di Mostra. Da segnalare poi la collaborazione con il V&A per il secondo anno consecutivo, si tratta della collaborazione con il Victoria and Albert Museum di Londra per il Padiglione delle Arti Applicate, sito alle Sale d’Armi dell’Arsenale. Il padiglione, intitolato “Display – between art and arts & crafts”, è realizzato dalla Biennale di Venezia, advisor Bice Curiger, e curato da Jorge Pardo, artista e scultore cubano-americano il cui lavoro fonde arte e design. Il Padiglione di Forte Marghera La Biennale rinnova l’apertura del Padiglione di Forte Marghera dopo la prima esperienza positiva dell’anno passato, in occasione della Biennale di Architettura. Mentre nel 2016 fu dedicato a un tema specifico, quest’anno il Padiglione è parte integrante dell’Esposizione Internazionale curata da Macel: l’artista Marie Voignier presenta due opere video che consentono un dialogo esclusivo e diretto dell’artista con i visitatori. Il padiglione accoglie anche “tutti” gli artisti che partecipano alla 57. Esposizione, che saranno presenti ciascuno con un breve video realizzato per il progetto Pratiche d’Artista, col quale descrivono la loro opera e le loro attitudini. Per l’ottavo anno consecutivo, e dopo il successo delle edizioni precedenti, c’è il progetto Biennale Sessions che La Biennale dedica alle istituzioni operanti nella ricerca e nella formazione nel campo dell’architettura, delle arti e nei campi affini, Università e Accademie. L’obiettivo è quello di offrire una facilitazione a visite di tre giorni da loro organizzate per gruppi di almeno 50 tra studenti e docenti, con vitto a prezzo di favore, la possibilità di organizzare seminari in luoghi di mostra offerti gratuitamente, assistenza all’organizzazione del viaggio e soggiorno. Educational Anche per il 2017 è prevista l’attività Educational che si rivolge a singoli e gruppi di studenti delle scuole di ogni ordine e grado, delle università e delle accademie d’arte, professionisti, aziende, esperti, appassionati e famiglie. Le iniziative mirano a un coinvolgimento attivo dei partecipanti e si suddividono in Percorsi Guidati e Attività di Laboratorio. L’offerta editoriale Il catalogo ufficiale, dal titolo VIVA ARTE VIVA, è composto da due volumi. Il Volume I è dedicato all’Esposizione Internazionale a cura di Christine Macel. Il Volume II è dedicato alle Partecipazioni Nazionali, al Progetto Speciale e agli Eventi Collaterali. La Guida della Mostra è studiata editorialmente per accompagnare il visitatore lungo il percorso espositivo. Il progetto grafico dell’immagine coordinata della Biennale Arte 2017 e il layout dei volumi sono a firma dello Studio deValence, Parigi. Il Catalogo e la Guida sono editi da La Biennale di Venezia.  La 57/ma Esposizione Internazionale d’Arte è realizzata anche con il sostegno di Swatch, partner della manifestazione. Altri sponsor: Artemide, JTI (Japan Tobacco International), Vela-Venezia Unica, Bloomberg Philanthropies, Illycaffè, COIMA, i-AMFoundation e Trenitalia.

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