Bankitalia riduce, in 3 anni, le sue succursali, portandole dalle attuali 58 a 39. Questo entro il 2018. Il taglio fa parte di un Piano di riassetto della rete territoriale e di intervento organizzativo, approvato dal Consiglio superiore dell’Istituto di via Nazionale. D’altra parte, si è fatto rilevare, anche le altre tre principali banche centrali dell’Eurosistema hanno ridimensionato l’estensione delle loro reti territoriali: da 154 a 50 filiali la Bundesbank, da 211 a 127 la Banca di Francia, da 52 a 15 la Banca di Spagna. Bankitalia ha assicurato che con questa riorganizzazione nessun dipendente perderà il proprio lavoro. Bankitalia ha dato la propria disponibilità alle organizzazioni sindacali affinché siano definite misure che vengano incontro alle esigenze delle 360 persone (su oltre 7.000 dipendenti dell’Istituto) che lavorano nelle strutture in chiusura o in accorpamento. Quali sono? La riforma rafforzerà il ruolo delle 20 filiali situate nei capoluoghi di regione e delle altre 6 filiali ad ampia operatività (Brescia, Bolzano, Verona, Forlì, Salerno, Catania), a cui si aggiungeranno ulteriori 6 filiali (Agrigento, Sassari, Livorno, Pescara, Lecce e Reggio Calabria) innalzate a quel rango; si manterranno le 6 filiali specializzate nel trattamento del contante (Bergamo, Piacenza, Padova, Arezzo, Roma Cdm, Foggia) e la succursale di Roma, impegnata prevalentemente nelle attività di tesoreria centrale. Si è appreso che proseguiranno ad operare le tre divisioni distaccate di vigilanza di Cuneo, Vicenza e Udine, mentre quelle di Caltanissetta, Cosenza e Pisa saranno ricondotte all’interno di filiali vicine.

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