Il governo di Zagabria deve archiviare al più presto il progetto relativo allo sfruttamento dei giacimenti di petrolio e gas lungo le coste della Croazia. Due organizzazione ambientaliste croate – Azione Verde e Forum Verde – e centinaia di attivisti, informa l’agenzia di stampa statale “Hina”, hanno manifestato duramente davanti al Parlamento. Per la cronaca, la protesta è stata alimentata da persone che indossavano una tuta bianca macchiata da pennellate di inchiostro nero e che, a gran voce e ripetutamente, hanno chiesto di bloccare l’operazione. I rappresentanti del Governo sono stati sollecitati ad abbadonare le tecnologie ormai obsolete a base di combustibili fossili a favore di una economia su valori bassi di emissioni di petrolio. Come riferito anche dall’agenzia per i Balcani “Italintermedia”, nell’aprile scorso la Croazia aveva proposto campagne di trivellazioni in mare ad alcune grosse compagnie petrolifere ed energetiche. Secondo questi gruppi di attivisti bisogna cassare “tout-court” questo progetto ambizioso per la casse del Paese e che il Governo ha gestito l’offerta-profitto in modo “del tutto arbitrario e irresponsabile”. Alcuni esponenti delle ong hanno sostenuto che non ci sono garanzie specifiche sulla presenza di giacimenti petroliferi; essa potrà essere confermata soltanto dalla reale estrazione. Altro fattore importantissimo, sempre secondo le ong, è che si potrà parlare di utili non prima di 5 anni, qualora venisse sottoscritto un accordo per procedere alle trivellazioni nei fondali marini antistanti l’Istria e la Dalmazia. Da mesi le confinanti o dirimpettaie regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia, Marche, Molise, Puglia seguono l’evolversi di una tale scelta e in varie occasioni hanno protestato e detto di essere molto preoccupate per tali prelievi di petrolio in Adriatico davanti alle coste croate, considerato che le trivellazioni per avere l’oro nero o il gas sono causa certa di subsidenza e di terremoti ed altri danneggiamenti dei fondali. Alcuni esperti e geologi hanno da tempo messo in evidenza che le trivellazioni in Adriatico, sia pure in mare aperto, possono causare significativi problemi a Venezia, Chioggia e Ancona.
A ZAGABRIA CENTINAIA AMBIENTALISTI DICONO “NO” A ESTRAZIONI PETROLIFERE DAVANTI COSTE CROATE
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