A PADOVA FORUM ITALO-LATINOAMERICANO SU PICCOLE E MEDIE IMPRESE VENETE

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forum latino-americano a padova su imprese

Approfondimento sui sistemi produttivi veneti fondati sulle piccole medie imprese e approccio ai processi di trasferimento di innovazione tra il mondo accademico, imprese e territorio: è quel che ha organizzato l’IILA, Istituto Italo-latino americano, in collaborazione con l’Università di Padova, in occasione della visita della delegazione composta da imprenditori, ministri, sottosegretari e alti dirigenti degli Stati dei Paesi dell’America latina e Caraibi. Il Forum Italo-Latinoamericano sulle PMI si sta svolgendo in Italia fino al 12 dicembre. Il suo formato prevede due componenti strettamente collegate tra di loro. La prima è costituita da una serie di visite sul campo (10 e 11 dicembre) da parte delle delegazioni latinoamericane ai sistemi produttivi italiani delle PMI più significativi. La seconda (12 dicembre a Roma), un Seminario conclusivo di una giornata. Una nota precisa che le visite si prefiggono di individuare e favorire tutte le modalità concrete di collaborazione tra i sistemi di PMI italiane e latinoamericane, nonché di promuovere lo scambio di best practices tra le istituzioni responsabili delle politiche pubbliche rivolte alle PMI si realizzeranno in quattro regioni italiane ad alta densità di sistemi di PMI: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana, aree in cui opera il 70% delle Medie imprese manifatturiere. I sistemi produttivi rientranti nel percorso delle visite sono stati scelti sulla base dell’affinità e della potenziale complementarietà con le condizioni produttive dell’America Latina. Si tratta di settori del cosiddetto Made in Italy, in particolare quelli relativi agli indotti dell’agroalimentare, dei mobili e degli accessori in legno, del cuoio e delle pelli, delle scarpe da donna, della meccanica e delle nuove tecnologie e della green economy. A Padova i saluti istituzionali sono stati portati dal vicepresidente della Provincia Fabio Bui. “Le piccole e medie imprese del Veneto – ha sottolineato Bui – che hanno contribuito in modo determinante a trasformare il Nord Est in un modello di sviluppo vincente e imitato, sono chiamate a raccogliere nuove e importanti sfide. Alla base del successo dell’economia veneta vi sono state le doti di iniziativa e flessibilità operativa della classe imprenditoriale che ha saputo cogliere le opportunità offerte dalla rapida espansione del mercato mondiale. Questo ha fatto sì che anche la provincia di Padova negli ultimi anni ha conosciuto trasformazioni radicali, sia sul piano produttivo che su quello sociale. Si tratta di una mèta non velleitaria dal momento che esiste a Padova una concentrazione di risorse intellettuali, alimentata dall’Università e dai centri di ricerca ad essa collegati. La formazione professionale, sta assumendo sempre più un’importanza strategica nel mondo produttivo. Formare significa aumentare il know how e, conseguentemente, migliorare le capacità produttive delle aziende. Essa viene incontro, da una parte, ai fabbisogni formativi espressi dalle aziende; dall’altra alle esigenze dei giovani di acquisire competenze e dei lavoratori di mantenersi aggiornati ai continui cambiamenti del mercato. E’ importante sottolineare e rilanciare la centralità degli istituti professionali così come la pratica di laboratorio, per chi dovrà avere responsabilità di gestione e dovrà acquisire non solo il metodo, ma anche la capacità di creare, ideare, progettare, contribuire a fare impresa nel nostro Paese. In questo modo gli istituti diventano il volano dell’economia del Paese: in tutti questi anni hanno dato vita alle migliori esperienze didattiche e metodologiche ed ora sono pronti ad accettare la sfida dei nuovi mercati mondiali. Il nostro impegno come Provincia continua proprio per creare più sinergie tra il mondo della scuola e quello del lavoro”. L’ oratore ha ricordato agli ospiti che Padova è l’unica città veneta ad ospitare due Istituti Tecnici Superiori: uno per le “Nuove tecnologie per il made in Italy, comparto moda-calzaturiero e l’altro denominato “area tecnologica dell’efficienza energetica, risparmio energetico e nuove tecnologie in bioedilizia.



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