A nome della comunita’cattolica, ma pure a titolo personale, sul fenomeno delle acque alte straordinarie, ha fatto una dichiarazione ai media e alle tv il Patriarca mons.Francesco Moraglia. “A Venezia serve uno statuto speciale perche’ e’ diversa da tutte le altre citta’ e tantomeno dobbiamo portare a casa piu’ soldi o peggio divenire una merce da mettere in vendita o finire per diventare una citta’ dei morti”. Nel suo appello il Patriarca Moraglia ha precisato: : “non chiedo assolutamente alcuna autonomia o separazione ma semplicemente una Venezia, luogo gia’molto fragile, che necessita di regolare i flussi turistici. C’e’ bisogno di una realta’ – ha concluso il presule – che goda delle visite dei turisti (20 mln ogni anno) ma sappia riscoprire quella condivisione fondamentale che ci deve essere in una polis. Una citta’ che deve vivere come citta’, come spazio per famiglie, anziani e bambini”. “Il problema sono i mesi di ottobre e novembre del 2020 e del 2021 perche’ il Mose sara’pronto solo per questa seconda data.Saranno due autunni e inverni preoccupanti, anche perche’ la gente e’ esasperata”. L’appello del Patriarca vuol essere un contributo di idee rivolto all’opinione pubblica e a chi e’alla guida del Paese. Mons. Moraglia e’ tornato sul futuro di Venezia in occasione della cerimonia di apertura del ponte votivo su barche “gettato” ogni anno per il pellegrinaggio delle migliaia di veneziani alla basilica della salute in occasione della festa patronale della Madonna che si celebra il 21 novembre. Nella omelia per la solenne Messa delle ore 10.00 il Patriarca tornera’ sulla sopravvivenza di Venezia invocando la Madonna a proteggere Venezia e coloro che vi abitano. (foto Corsera: Patriarca Moraglia con stivali a S.Marco).

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